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Politica -Intervista ad Alessandro Mazzoli candidato alla segreteria regionale del Pd

“Un partito radicato e strutturato”

di Ernie Souchak


<p>Alessandro Mazzoli</p>

Alessandro Mazzoli

- Un partito pesante e strutturato sul territorio. Sembra questo il Pd che Mazzoli ha in mente. In stretta sintonia con la linea Bersani. Una candidatura alla segreteria regionale del Pd che, secondo il presidente della Provincia, non pone problemi ma è un dato di orgoglio per il territorio.

Come è nata la sua candidatura alla segreteria regionale del Pd e come la sta vivendo?
“E’ arrivata una richiesta disponibilità da parte dei dirigenti regionali del gruppo che fa riferimento a Bersani – racconta Mazzoli – .

Mi è stato chiesto se ero disponibile a spendere il mio nome per una discussione regionale sulla candidatura.

Io come sempre mi sono detto disponibile. Poi la cosa è maturata, prima che si chiudessero termini per la presentazione della candidatura.

Mi sembra un fatto rilevantissimo, e non solo per la mia persona, che si chieda al presidente della Provincia di Viterbo di candidarsi per quello che è un grande fatto di democrazia”.

Se verrà eletto segretario, si dimetterà dalla presidenza della Provincia?
“Assolutamente no. Il mio impegno è quello di garantire il governo della Provincia fino alla fine del mio mandato”.

E le elezioni provinciali del 2010. Se verrà eletto segretario, la sua candidatura per palazzo Gentili…
“Se verrò eletto a segretario regionale, bisognerà vedere il da farsi. Ripeto, comunque concludo il mandato. Ma se dovessi essere eletto credo che sia giusto fare discussione sul 2010.
Mi sembra difficile fare il segretario ed essere il candidato. Si aprirà una discussione sulle elezione provinciali”.

La sua candidatura non mette in pericolo la coesione del Pd?
“Ritengo che questa richiesta che mi è stata fatta vada collocata sì in un quadro di mozioni e schieramenti ma dello stesso partito. Come dire… alla fine si dovrà comunque trovare un equilibrio chiunque vinca.

Mi sembra poi che vista l’importanza di una regione come il Lazio, il fatto che si ritenga di dover chiedere a un viterbese di diventare segretario possa essere un elemento di soddisfazione per tutto Pd. Mi sembra sia un elemento non di divisione ma di valorizzazione della nostra realtà locale. Del Pd viterbese. C’è poi un aspetto ulteriore. Credo che la candidatura sia anche il riconoscimento del lavoro svolto, e non solo da me”.

Ma il segretario provinciale del, Allegrini, è contento della sua candidatura?
“Mi auguro di sì”.

E Fioroni. E Parroncini…
“Mi auguro di sì”.

Questa vicenda non pone problemi alla maggioranza di palazzo Gentili.
“Non c’è nessun problema. Non mi sembra un fatto negativo ma positivo. Cercarne a tutti costi gli aspetti di divisione non avrebbe senso.
La mia non è candidatura contro qualcuno. E’ arrivata una richiesta e mi sono messo a disposizione. Sono deciso ad affrontare un confronto congressuale assolutamente leale e costruttivo con la consapevolezza che il Pd è uno”.

Ci sarà un suo minor impegno in Provincia.
“No. Dovremmo solo organizzarci meglio e serrare le fila. Certo avrò qualche impegno in più. La squadra però è talmente solida e collaudata che potrà continuare lavorare con la consueta efficienza”.

Chi vincerà il confronto congressuale?
“Io lavoro per vincere le primarie che porteranno all’elezione del segretario regionale. Ovviamente. Mi impegnerò al massimo e non mi risparmierò. Ce la metterò tutta. Come sempre.
Il Pd è comunque uno e alla fine andranno trovate condizioni di unità.
Il Pd del Lazio è un grande partito e il compito è di grande responsabilità. E’ un partito di governo per questo la partita è impegnativa. Basti pensare a Zingaretti e Marrazzo, che governano grandi realtà, per capire l’importanza della posta in gioco”.

Berliguer prima di diventare segretario nazionale del Pci è stato segretario regionale del Lazio.
“Non faccio paragoni con queste figure che sono troppo alte. Non mi paragono a quelle vicende politiche e intellettuali. Che mi paiono di grandissima caratura. Ma il ricordo di quella storia mi dà la dimensione di quanto sia importante la cosa”.

Cosa pensa dei suoi antagonisti, Roberto Marassut e Ileana Argentin?
“Conosco Morassutt da diverso tempo, penso che ci siano tutte le condizioni per un confronto serio e rispettoso. Pur sostenendo piattaforme diverse lavoriamo per lo stesso partito. La Argentin la conosco di meno. L’ho seguita sui giornali. Prima come consigliere comunale a Roma e poi come parlamentare. Può dare un contributo importante al dibattito congressuale. La mozione Marino dà un contributo significativo al dibattito”.

Che Partito democratico ha in mente Mazzoli?
“Voglio costruire un Partito democratico organizzato e radicato sul territorio. Questo sarà un congresso formativo. E’ chiaro che al fondo c’è la definizione di un profilo politico e culturale del Pd.

Mi sembra che in questo momento prevalga un disorientamento tra i nostri elettori e militanti. Tra chi vuole contribuire una linea politica del Pd. Abbiamo l’esigenza di una costruzione materiale del Pd. Di dare certezze ai nostri simpatizzanti”.

Mazzoli è in corsa. Il 25 ottobre si terranno le primarie per l’elezione del segretario a cui potranno partecipare non solo gli iscritti ma anche i simpatizzanti del Pd. Insomma una sorta di elezione. Se uno dei candidati avrà la maggioranza assoluta dei suffragi verrà eletto altrimenti la decisione tornerà all’assemblea regionale.


1 agosto, 2009 - 12.58