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Terremoto in Abruzzo -Il capo della protezione civile mette a tacere le polemiche sulle abitazioni consegnate alle vittime del sisma

Bertolaso: “Le case sono definitive”

Una casa danneggiata dal sisma

Una casa danneggiata dal sisma

Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, mette a tacere le polemiche sulle case consegnate dal governo ai terremotati dell’Abruzzo.

“Queste abitazioni sono assolutamente definitive – spiega – e vengono utilizzate in molte zone di montagna come chalet o come seconde case nei posti di villeggiatura. In questo caso invece le abbiamo costruite per gli abitanti di Onna e per quelli delle frazioni limitrofe come soluzione finale”.

Poi si sofferma sulla gravità del sisma. “Questo terremoto è paragonabile a quello che nel 1908 colpiì Reggio Calabria e Messina – continua Bertolaso -. Non si può paragonare a quello dell’Umbria e delle Marche, o a quello del Friuli o dell’Irpinia, perché in tutte queste vicende precedenti sono stati colpiti piccoli centri su una superficie più ampia”.

In Abruzzo infatti è stato colpito il capoluogo di regione con circa 100 mila abitanti e con un ricco patrimonio artistico e culturale. “Bisognava fare un scelta difficile e chiara – sottolinea Bertolaso in un’intervista a Radio Anch’io – e io me ne sono preso la responsabilità.

Se avessimo cominciato a discutere di container, roulotte, tende, case, casette, casette su ruote, la gente ancora starebbe nelle tendopoli oggi. In queste situazioni bisogna avere il coraggio di guardare oltre, ovviamente sfruttando l’esperienza”.

Nella telefonata a Canale 5 con Maurizio Belpietro, Bertolaso parla poi delle case che saranno consegnate oggi nel paesino aquilano alla presenza del premier Silvio Berlusconi. ”Sono novantaquattro villette di legno prefabbricate che saranno consegnate oggi dalla Protezione civile, dalla Provincia autonoma di Trento, con contributi economici delle donazioni che ha ricevuto la Croce rossa italiana sotto la regia e il coordinamento del nostro Dipartimento nazionale” ha spiegato il capo della Protezione Civile.


Infine un’ultima rassicurazione in tema di sicurezza. “Durante i lavori gli operai che stavano già realizzando queste case non hanno sentito la scossa di 4.5 che il 6 luglio colpì L’Aquila. Questa è una prova pratica che abbiamo fatto proprio mentre stavamo già realizzando queste palazzine”.

15 settembre, 2009 - 10.58