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“Il ministro non sa la verità”

<p>Renato Brunetta</p>

Renato Brunetta

L’associazione nazionale dei magistrati se la prende con il ministro Brunetta.

Il ministro della Pubblica amministrazione ha definito il sindacato delle toghe un “mostro” e ha annunciato controlli più stringenti sulla produttività dei giudici. Ma il presidente dell’Anm Luca Palamara non si fa attendere e replica duramente: “Brunetta non sa di cosa parla. E’ stato proprio il governo, l’anno scorso a tagliare drasticamente gli organici del personale degli uffici giudiziari”.

“Recenti circolari del governo – continua – chiedono poi ai magistrati di non fissare udienze pomeridiane per l’impossibilità di assicurare la presenza e la retribuzione del personale di cancelleria in orario straordinario. Evidentemente è più facile insultare e fare propaganda, che assumersi la responsabilità del proprio operato”.

Il botta e risposta non finisce qui. “Anm è un mostro” dichiara Brunetta.

Lo scambio di battute tra Anm e Brunetta era iniziato già ieri alla presentazione del libro di Stefano Livadiotti “Magistrati. L’ultracasta” a cui era stato invitato oltre al ministro anche il vicepresidente dall’Associazione Gioacchino Natoli.

“Penso anche per i magistrati ad un badge che controlli le presenze e la produttività – continua Brunetta -. I magistrati sono servitori dello Stato come tutti gli altri, forse si sono montati un po’ la testa. Al Tribunale di Roma mi hanno detto che alle 14 non c’è nessuno”.

“Questo succede perché un suo collega di governo ha tagliato gli stanziamenti per gli straordinari – aveva ribattuto Natoli -. Lei dice cose non vere”, fu la replica secca del ministro Brunetta.

Ma Anm non abbassa la guardia e ribatte: “La situazione di inefficienza – spiega il presidente dell’Anm di Roma e del Lazio Paolo Auriemma – è dovuta alla consistente carenza di mezzi, alla riduzione progressiva del personale amministrativo e alla presenza di leggi confuse. Le espressioni del ministro mostrano quanto sia lontana dalla realtà la conoscenza da parte di alcuni esponenti politici della situazione esistente”.