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Esteri -Mentre l'Italia piange i suoi caduti, il generale Usa McChrystal chiede rinforzi

“In Afghanistan servono più militari”

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Il generale Stanley McChrystal, comandante delle forze Usa e della coalizione internazionale a Kabul, ribadisce che servono più militari in Afghanistan entro il prossimo anno.

In un documento indirizzato al segretario americano alla Difesa Robert Gates, afferma con schiettezza che, senza un sensibile aumento delle truppe il conflitto in corso da otto anni terminerà con ogni probabilità in un fallimento.

“Rovesciare lo slancio degli insorti sul breve periodo, mentre la capacità di sicurezza degli afgani si rafforza – sotiene McChrystal – rischia di portare a una situazione dove non sarà più possibile sconfiggere la rivolta”.
Lo scritto di McChrystal è stato ricevuto da Gates il 30 agosto ed è attualmente sotto l’esame del presidente Barack Obama e del suo team per la sicurezza nazionale.

Il sommario di cinque pagine si conclude con una nota di cauto ottimismo: “La situazione è grave – osserva il generale – ma il successo è ancora a portata di mano. In ogni caso senza un rafforzamento del contingente e lo sviluppo in tempi rapidi di una strategia anti-insurrezione si rischia la sconfitta”.

McChrystal fornisce poi nuove dettagliate informazioni sui talebani, che definisce come un nemico forte e sofisticato che usa sistemi moderni di propaganda e raggiunge le prigioni per reclutare adepti o, addirittura, programmare i suoi attacchi.

Il suo piano rischia di alimentare il dibattito politico interno in cui i più importanti parlamentari democratici hanno già espresso la loro riluttanza sull’impegno di forze ulteriori in una guerra sempre più impopolare.

La settimana scorsa Obama ha precisato che non avrebbe deciso sull’invio di altri uomini fino a quando non avesse fatto assoluta chiarezza sulle future strategie.

A questo proposito, nel memo ottenuto da McChrystal si sottolinea che la richiesta di truppe è subordinata all’adozione di una strategia in cui i militari si concentrino sulla protezione degli afgani piuttosto che sull’uccisione del nemico o sul controllo del territorio.

21 settembre, 2009 - 12.24