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Legge sulla cittadinanza, La Russa sta con Fini

<p> Ignazio La Russa</p>

Ignazio La Russa

La Russa si è detto d’accordo con Fini “circa la necessità di una riforma della legge sulla cittadinanza”.
A partire da un percorso accelerato per i giovani figli di stranieri che sono nati in Italia.

Le parole di La Russa arrivano dopo il secco “no” da parte della quasi totalità dei vertici del Pdl.

Da Cicchitto a Gasparri. La Russa, invece, si mostra più cauto: “Penso alla “generazione Balotelli”, ai ragazzi e ai bambini che hanno già fatto un ciclo scolastico in Italia e che hanno diritto, se amano il nostro paese, ad essere italiani”.

No al percorso “agevolato”, invece, per gli adulti, per i quali il ministro immagina tempi certi: “Mi basterebbe che dopo i 10 anni uno divenisse italiano se lo merita e se ha superato la prova di italiano e di amore per la nostra storia”.

Toni concilianti con Fini, vere e proprie bacchettate alla proposta di legge di Granata sottoscritta da 50 parlamentari di tutti i gruppi (tranne la Lega).

“E’ una proposta fatta da quei parlamentari che saltando il dibattito interno a un gruppo fanno fughe in avanti firmando leggi insieme a quelli dell’opposizione” dice La Russa.

Ma Granata non ci sta e replica per le rime: “Le battute da caserma nel dibattito politico sul diritto di cittadinanza agli immigrati copre l’assenza di dibattito interno al Pdl sulle scelte parlamentari e sulla priorità da dare ai disegni di legge. Si abbia il coraggio di andare in aula al più presto per votare il ddl sulla cittadinanza”.

Chi invece resta chiusa ad ogni cedimento alla linea dura sull’immigrazione è la Lega. Che continua ad essere del tutto contraria ad ogni riforma della attuale normativa. “Portare avanti il modello di cittadinanza facile è sbagliato perchè vorrebbe dire attirare sul nostro territorio milioni di immigrati che noi non possiamo accogliere” dice il capogruppo Cota.