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Mafie, audizione alla Pisana di Dda e Procura di Civitavecchia

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Tenere alto il livello di attenzione sulle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel Lazio. E’ quanto emerso nell’audizione tenutasi questa mattina dalla commissione Sicurezza del Consiglio regionale, presieduta da Luisa Laurelli (Pd), sul tema delle presunte infiltrazioni nel litorale nord.

“Nel Lazio – ha illustrato il procuratore della DDA di Roma, Giancarlo Capaldo – la criminalità organizzata è presente soprattutto nel riciclaggio degli introiti illeciti realizzati con attività tradizionali, come narcotraffico, traffico di armi e estorsione e si spinge a avere influenza negli appalti pubblici. La procura di Roma ha sotto controllo la situazione da anni. Il quadro non è allarmante ma impone attenzione da parte dei pubblici poteri: magistratura, polizia giudiziaria e istituzioni”.

Quanto alla situazione di Civitavecchia Capaldo ha individuato nel porto una realtà economica appetibile da parte delle organizzazioni criminali. Il magistrato ha sottolineato che “è inopportuno lanciare un allarme”, ma ha chiesto procedure che consentano un maggior controllo nell’aggiudicazione degli appalti.

“Non bisogna parlare di allarmismi – ha aggiunto il sostituto procuratore del Tribunale di Civitavecchia, Giuseppe Deodato – ma bisogna creare strutture che possano impedire, con controlli adeguati, infiltrazioni mafiose”. Il magistrato ha segnalato la presenza radicata, nel territorio che va da Pescia Romana a Fiumicino e si estende all’interno fino a Bracciano, di “famiglie che hanno avuto o hanno collegamenti con associazioni di tipo mafioso”. Per il porto di Civitavecchia e l’aeroporto di Fiumicino ha parlato di una “mafia di passaggio” riferendosi a narcotraffico, contrabbando e marchi contraffatti che transitano verso la Campania e la Calabria.

Fabio Ciani, presidente dell’Autorità portuale – nel ricordare gli investimenti previsti sul porto – ha riferito dell’accordo con la Guardia di Finanza per controllare i soggetti che chiedono di divenire fornitori o partecipare agli appalti. Ha poi aggiunto che è attivo un ufficio sicurezza, che l’attuale sindaco di Civitavecchia, Giovanni Moscherini (in passato a capo dell’Autorità), ha ricordato di aver varato. Il primo cittadino ha parlato del protocollo d’intesa con la prefettura di Roma per la verifica di tutti gli appalti superiori a 250 mila euro.

“I due procuratori, l’Autorità portuale e il sindaco – ha dichiarato a margine la presidente Laurelli – non hanno escluso la presenza della criminalità organizzata nelle attività legate al porto. Le mafie sono presenti dove ci sono grossi capitali. L’audizione di oggi spinge le istituzioni ad incrementare l’attività di prevenzione e a portare in aula la proposta di legge sugli appalti, già approvata in Giunta”.

Secondo il consigliere Enrico Luciani (Prc) Civitavecchia sconta una situazione di bassa qualità della vita, nonostante gli investimenti, e di crisi dell’imprenditoria locale. Questo crea le condizioni per un facile accesso delle organizzazioni criminali nel tessuto produttivo e nel porto. Luciani ha quindi invocato maggiori controlli. La consigliera Anna Pizzo (Sinistra e libertà) si è detta preoccupata per le grandi opere programmate che possono diventare forme di investimento per la criminalità.

Per Donato Robilotta (Sr-Pdl) la Regione possiede tre strumenti per intervenire: attivare la legge contro l’usura, approvare una legge sugli appalti che eviti i subappalti, creare una banca dati delle polizie locali. A queste misure Antonio Cicchetti (An-Pdl) ha aggiunto la necessità di una risposta “militare”, ancora troppo debole, nei confronti delle organizzazioni criminali. Urgente per il consigliere l’approvazione di una legge sugli appalti che dovrebbe prevedere, a suo giudizio, la centralizzazione delle procedure di gara nelle prefetture.

Ivano Peduzzi (Prc) ha richiamato l’attenzione sui flussi di denaro, sulla necessità di politiche preventive e sull’impegno antimafia della Regione, che non resti relegato ai lavori della commissione Sicurezza.
Era presente, per l’Osservatorio regionale sulla sicurezza, Edoardo Levantini: “Si dovrebbe estendere il protocollo di intesa con la prefettura sottoscritto da Aprilia e Civitavecchia – ha detto – anche alle altre amministrazioni locali”. In aula anche i rappresentanti dell’associazione Caponnetto, che hanno consegnato un dossier sull’hinterland di Civitavecchia.

Hanno partecipato all’audizione i consiglieri Giuseppe Celli (Sdi) e Tommaso Luzi (An-Pdl).