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“Parroncini faccia spazio a Cappelli”

 

<p>Giuseppe Parroncini</p>

Giuseppe Parroncini

L’aeroporto decolla se tutti uniscono le loro forze. Dallo scalo passa il futuro della Tuscia e il territorio deve mettere in campo una lobby capace di far sentire la sua voce.
Impiegando gli elementi migliori, mettendo nuova linfa. Quando siamo a un passaggio cruciale per la futura infrastruttura, Ugo Sposetti lancia la sua proposta. Non restringere, ma allargare. E allora, perché non far entrare in consiglio regionale un’altra voce viterbese?

 

Un’opportunità, con la nomina di Giuseppe Parroncini assessore. Diventando esterno, lascerebbe il posto ad Angelo Cappelli. Un ragionamento che prende spunto dalle ultime vicende.

“Proprio – spiega il deputato Pd – dal rimpasto in Regione, per il quale ho lavorato anche io per arrivare a questo risultato. Finalmente Viterbo è rappresetata in giunta”.

Dove Parroncini ha la delega proprio per l’aeroporto. Solo che nel frattempo c’è stata l’uscita del sindaco di Roma Alemanno.

“Ma io non infierirei – osserva Sposetti – è stata una uscita a freddo, gli è scappata la frizione. La vicenda è stata risolta dal ministro Matteoli, suo collega di partito e della stessa provenienza politica, An. Ma questo mi spinge a una riflessione”.

Quale?

“Le istituzioni locali, Comune, Provincia, Camera di commercio debbono costruire una massa critica, una lobby forte. Un’unica voce a Roma sulla vicenda aeroporto. Non possiamo perdere l’occasione. Aeroporto significa ferrovia veloce con Roma, completare la strada verso Civitavecchia, significa che Viterbo esce dall’isolamento fisico, culturale e sociale. Lo scalo rappresenta lavoro, sviluppo e poi si entra nelle grandi reti della comunicazioni, circuiti internazionali, turismo”.

Grande occasione, ma anche un grande lavoro dietro.

“É chiaro che la massa critica dei rappresentanti in Regione, Comune e Provincia devono lavorare sempre attorno a questo tavolo. Aeroporto vuol dire anche formare ragazzi e ragazze. Perché lo scalo non basta. Va pensato al turismo, a chi rimane a Viterbo. Perché rappresenta nuova occupazione”.

Unire le forze, ottimo proposito. Ma partendo da “casa sua”, il congresso Pd che si va chiudendo non è stato esattamente un vogliamoci bene, tutti insieme appassionatamente.

“Ma ci sono interessi territoriali importanti – continua Sposetti – si sotterra l’ascia e si lavora. É un auspicio. Il congresso va verso la conclusione, poi ci sono le regionali e le provinciali, dobbiamo attrezzarci fortemente per questi appuntamenti. Anche in questo scorcio finale di legislatura dobbiamo mettere in campo i migliori, non restringere ma allargare. Le forze migliori di questa o quella mozione, non di un pezzo di partito”.

Ovvero?

“Dopo la nomina di Parroncini, la cosa si potrebbe fare benissimo, rafforzando in questi ultimi cinque mesi la presenza in consiglio regionale. Diventando un assessore esterno e lasciando spazio all’ingresso di un’altra forza che ha dimostrato energia fresca, un capace amministratore e sindaco, Angelo Cappelli”.

Spostamento che ne farebbe scattare altri.

“Si aprirebbero – sostiene Sposetti – altri spazi in giunta provinciale e comunità montana. Si dà il via a un processo virtuoso. Ecco perché mi sono battuto per il risultato in Regione. Per mettere forze fresche e giovani in campo. Noi che siamo quelli piú grandi in quanto a esperienza politica, dobbiamo costruire una classe dirigente del centro sinistra a Viterbo”.

Processo giá cominciato. “Parroncini e Mazzoli – precisa Sposetti – sono forze fresche e giovani che entrano nel cimento politico. Non solo agone politico, ma nel governo del territorio. Quanto fatto ad esempio a Civita Castellana o quattro anni fa anni con Mazzoli, va in questo senso”.

Adesso il presidente della Provincia corre per la segreteria regionale Pd. “Sono convinto che vinca – sostiene Sposetti – ma comunque vada si è accreditato a livello regionale come dirigente. É questo il processo da innescare”. Un ragionamento forse non estraneo alle vicende legate al congresso. Sposetti prova a ricucire? “Ho questo atteggiamento non da oggi.

Sono stato in questi giorni duramente attaccato, ma non ho mai risposto a questa campagna contro di me. Sbagliata ma legittima. Io dico che dobbiamo fare un discorso diverso. Guardare al futuro e al bene del nostro territorio”.