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Operazione della Forestale - Tra i colpevoli due funzionari di Roma e un impiegato comunale di Viterbo

Sei arresti per corruzione

Massimo Scapigliati

Massimo Scapigliati

Operazione della Forestale a Roma e a Viterbo, arrestate sei persone.

Nel capoluogo della Tuscia a essere raggiunti dal provvedimento, un impiegato comunale e due imprenditori di Celleno.

Nella capitale, invece, si tratta di due funzionari della Soprintendenza e un funzionario della Regione.

Tra i fermati dalla Forestale nel capoluogo della Tuscia, Massimo Scapigliati, caposervizio a palazzo dei Priori, responsabile per cave, torbiere e pubblica incolumità. Per lui l’accusa è di corruzione e conussione.

Le indagini riguarderebbero autorizzazioni per una discarica in una zona protetta e la costruzione di una villa in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, secondo le prime indiscrezioni.

L’accusa sarebbe di corruzione, rilascio di false autorizzazioni a vantaggio di due imprenditori, padre e figlio, viterbesi finiti in manette.

Gli imprenditori sono Domenico Chiavarino 56 anni il padre e il figlio Dario Chiavarino di 31 anni. Per loro l’accusa è di corruzione.

Impegnati nell’operazione ottanta uomini della Forestale. A Viterbo l’operazione è stata guidata dal vice questore Marco Avanzo.

Gli arrestati nella capitale sono Giovannino Fatica della Soprintendenza di Roma, che negli ultimi anni si è occupato della Tuscia, Antonio Di Cioccio sempre della Soprintentenza e il funzionario della Regione Lazio Giuseppe De Paolis, 63 anni addetto all’ispettorato di polizia mineraria ed Energia. Per i funzionari l’accusa è di concussione.

Le indagini sono scattate un anno fa e condotte con l’aiuto di diverse intercettazioni telefoniche e ambientali e registrazioni filmate, in cui comparirebbe anche Scapigliati.

Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe fatto da tramite fra imprenditori e tecnici e i pubblici ufficiali per il rilascio di false autorizzazioni in materia di cave e di vincoli paesaggistici.

Sono state condotte anche indagini bancarie.

Per un’autorizzazione finalizzata alla messa in sicurezza di una cava, risulterebbe agli inquirenti che Scapigliati avrebbe fatto da intermediatore fra gli imprenditori arrestati e il funzionario della Regione ricevendo diecimila euro poi girati a quest’ultimo con la promessa d’altre dazioni una volta avviata l’attività estrattiva.

Otto invece, sarebbero gli episodi di concussione contestati ai due funzionari della Soprintendenza, per un valore che si aggirerebbe a circa ventimila euro a pratica.

Secondo quanto appurato dagli investigatori, gli episodi di corruzione avvenivano nell’ufficio viterbese e sono stati filmati con il posizionamento di microfoni e microcamere. Questa mattina la Forestale ha anche sequestrato una consistente quantità di materiale che servirà per il proseguimento delle indagini.

L’operazione è scattata questa mattina all’alba in provincia di Roma e Viterbo impegnando un’ottantina di uomini del corpo Forestale ed è finalizzata alla salvaguardia del paesaggio e del patrimonio storico e culturale.

L’inchiesta è coordinata dai Pm Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, Gip Gaetano Mautone.

30 settembre, 2009 - 12.08

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