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Una strada in ogni città per non dimenticare - Campagna nazionale lanciata da Tusciaweb e Corriere2000

Anch’io sono Peppino Impastato!

<p>Peppino Impastato</p>

Peppino Impastato

Per aderire invia una email a Tusciaweb - redazione@tusciaweb.it, specificando la città di provenienza, e al tuo sindaco chiedendo di intitolare una strada a Peppino Impastato.

Le adesioni sul gruppo di Facebook

——–

La lettera inviata al sindaco di Viterbo Marini
——–

Caro sindaco Marini,

vogliamo far partire da Viterbo una iniziativa che riteniamo densa di civiltà, di senso delle istituzioni e della democrazia.

In questi giorni si è tornati a parlare di Peppino Impastato.

Un sindaco ha voluto togliere a una via il suo nome. Crediamo che un atto del genere ci tocchi tutti trasversalmente, come cittadini di questa Repubblica. Per questo riteniamo che vada data una risposta forte, univoca, inequivocabile. Per questo le inviamo un appello affinché una strada, una piazza di Viterbo sia dedicata a Peppino Impastato.

L’iniziativa l’abbiamo voluta chiamare “Anch’io sono Peppino Impastato! Una strada in ogni città per non dimenticare”.

Avvieremo infatti una campagna a livello nazionale e, attraverso la rete, chiederemo a tutti i sindaci italiani di dedicare un luogo della propria città a Peppino. Ben sapendo che quando si tratta di mafia nessuno può essere neutrale. Essere equidistanti vorrebbe dire essere conniventi.

Qualcuno potrebbe chiedersi perché. O, peggio ancora, rispolverare un campanilismo vecchio di cent’anni e domandarsi: ma che c’entra Peppino Impastato con Viterbo? C’entra, c’entra.

Perché, come una nuova generazione di scrittori insegna, a cominciare da Roberto Saviano, la mafia non è una realtà circoscrivibile al Meridione. Parla la lingua universale del cemento, dei rifiuti, del business. E attraversa l’intero Paese. Come un morbo dal quale nessuna regione può dirsi al riparo. Settentrione compreso.

Dedicare una via, una strada, un luogo pubblico di Viterbo a Peppino Impastato significherebbe mantenere vivo il suo ricordo contro chi cerca di cancellarlo. Ieri come oggi.

Se nel ’78 il suo assassinio fu, per le strane coicidenze della storia, oscurato mediaticamente dall’omicidio Moro, e si cercò di farlo passare per un terrorista kamikaze, nel 2009 la storia si ripete. Pensi al sindaco di Ponteranica, nel Bergamasco, che ha deciso di rimuovere la targa intitolata a Peppino per sostituirla con un’altra, dedicata a un personaggio locale.

È solo un esempio di quel campanilismo pericoloso di cui le parlavamo. Che rischia di farci tagliare i ponti con una memoria che è anche nostra.

Sappiamo che non permetterà che questo accada, perché l’argomento “mafia” non l’ha mai lasciata indifferente.

Lo dimostrano la Notte Bianca 2008, dedicata a Falcone e Borsellino. E i lenzuoli bianchi appesi alle finestre di Palazzo dei Priori, nella giornata in ricordo delle vittime della criminalità. Tutte iniziative della sua giunta.

Viterbo è sempre stata in prima linea nel conservare la memoria delle stragi mafiose. Non si tiri indietro proprio stavolta. Ci pensi.

Stefania Moretti
Carlo Galeotti direttore di Tusciaweb


Adesioni

Caro direttore,

l’Amministrazione comunale di Canepina aderisce con convinzione alla campagna di Tusciaweb “Anch’io sono Peppino Impastato” e gli dedicherà una strada nella nuova zona d’espansione del paese in fase di realizzazione.

Vogliamo così contribuire a preservare la memoria e l’esempio di un uomo che ha affrontato con coraggio, determinazione e passione il cancro che divorava e divora la sua terra, la Sicilia.

Canepina, caro direttore, ha dato i natali a Paolo Braccini, medaglia d’oro alla resistenza che, come scrisse egli stesso alla figlia Gianna la notte precedente alla sua esecuzione da parte dei nazifascisti, affrontò la morte “a fronte alta”, perché sapeva la i suoi ideali, un giorno, avrebbero spazzato via l’arroganza e l’infamia della tirannia.

Tra la sua figura e quella di Impastato, a ben vedere ci sono molte cose in comune. Per questa ragione la nostra comunità, oltre a quella di Paolo Braccini, custodirà con ammirazione, stima e riconoscenza anche la memoria di Peppino Impastato. Tutta Canepina è e sarà Peppino Impastato.

Nel ringraziarti e complimentarmi per l’ennesima campagna intelligente e utile lanciata da Tusciaweb.

Maurizio Palozzi
Sindaco di Canepina


Fresco era il mattino
e odoroso di crisantemi.
Ricordo soltanto il suo viso
violaceo e fisso nel vuoto,
il singhiozzo della campana
e una voce amica:
“è andato in paradiso
a giocare con gli angeli,
tornerà presto
e giocherà a lungo con te”.

Caro Direttore usiamo le parole di Peppino per aderire con profonda convinzione alla campagna di Tusciaweb: anche io sono Peppino Impastato”.

Il Centro di Promozione Culturale Tyrris onlus Viterbo


In qualità di studente, attivista politico, amante della radio e della musica, aderisco alla campagna “Anche io sono Peppino Impastato!”.

Ho pubblicato la lettera al sindaco di Fabrica di Roma sul mio blog personale, e invito chiunque ne abbia uno a fare lo stesso.

Grazie

Riccardo Pedica.


Desideriamo informare la redazione di Tusciaweb che anche il circolo Pd di Fabrica di Roma ha aderito con entusiasmo all’iniziativa del vostro quotidiano on line riguardante la campagna a sostegno di Peppino Impastato.

A tale scopo in data odierna è stata depositata negli uffici comunali una richiesta al sindaco per titolare una via o un evento alla memoria di Peppino Impastato. In questo modo anche il nostro comune darà il suo contributo e la sua testimonianza alla cultura della legalità e alla lotta contro tutte le mafie.

Ornella Angeletti
Coordinatrice circolo Pd Fabrica di Roma


Aderisco alla campagna “Anch’io sono Peppino Impastato”.

In qualità di docente che accompagna le attività della Consulta provinciale studentesca continuerò a proporre impegno e azioni di lotta contro le mafie, percorso che abbiamo iniziato in maniera più strutturata due anni fa con lo slogan diventato simbolo di tutte le attività della Consulta: “Contro ogni omertà: io vedo, io sento, io parlo”.

Il fortissimo impegno del presidente Edoardo Grassetti in questo campo ci ha visti partecipare al coordinamento nazionale degli studenti contro le mafie, alle Nave della Legalità organizzata dal ministro dell’istruzione che porta studenti di tutte le parti d’Italia a Palermo il 23 maggio di ogni anno, aderire e collaborare con il coordinamento di Libera della Provincia di Viterbo, promuovere sensibilizzazione e memoria tramite le pagine del nostro Giornale Confusione.

Clelia Maio


Caro Carlo,

aderisco con entusiasmo alla iniziativa di Tusciaweb.

Sarebbe straordinario se in ogni comune della nostra provincia ci fosse una strada intitolata ad un piccolo grande eroe del nostro tempo.

Per ricordare tutti quelli che sono morti nella lotta alla mafia, per una Italia più civile.

Anch’io sono Peppino Impastato.

Prof. Danilo Monarca
Viterbo

—–

Aderisco all’iniziativa e invito i lettori di Tusciaweb a iscriversi all’associazione Libera, ora presente anche nel nostro territorio.

Potete chiedere informazioni al Cesv di Viterbo.

Peppino Impastato è un simbolo che oggi più che mai riesce a trascinare giovani e meno giovani lungo un percorso attivo verso la Legalità.

Anch’io sono Peppino Impastato!

Anna Maria Eramo


Salve ragazzi, che lo siate o no, mantenere accesa la memoria e i riflettori puntati sugli italiani che fanno onore a questa terra, è un obbligo morale e sociale.

Loro, magistrati, poliziotti, carabinieri e maggiormente semplici cittadini, che con coraggio hanno detto no alla Mafia, combattendo da soli questo “cancro” del meridione e, che oramai è ramificato in tutto il tessuto sociale nazionale.

Andate avanti, corre l’obbligo a ogni cittadino onesto appoggiare le iniziative che proponete, divulgate più possibile su tutti i social networks esistenti le gesta di tutti coloro che non hanno piegato la schiena, fino al sacrificio della prorpia vita.

Tutti loro continuano a vivere nelle nostre coscienze, ciò vuol dire che non moriranno mai. Il piombo della mafia non può spegnere le nostre voci che si devono levare sempre più forti.

Sono un appartnente alla forze di polizia Italiane che ha lavorato per ben 16 anni nelle zone più martoriate dalla Mafia, quel Corleone che tanto spaventa, pullula di gente che, se gli fosse data la possibilità, alzerebbe la testa e urlerebbe la propria rabbia in faccia ai vari Riina, Provenzano e company, che li opprimono e spengono i loro desideri di libertà.

Tocca dare una possibilità a questa gente, mostrare la strada e stargli vicino per accompagnarli verso la liberazione da quel giogo, che come una cappa copre qualsiasi desiderio di emancipazione.

Molti aspettano questo giorno, e se nessuno si prende la briga di iniziare quel tipo di percorso, quella gente non conoscerà mai il vero valore della licertà. Vi lascio con le parole di Falcone, che lette e rilette, fanno vedere in noi quello che potremmo essere:
“”La Mafia prima isola e poi uccide, uccide gli uomini migliori dello Stato quando lo stato li lascia soli”" Noi non possiamo lasciare soli queste persone, diamoci da fare.

——

Erminio Liguori

Aderisco volentieri anch’io all’iniziativa,per non dimenticare…
Claudia Sangiorgi – Ronciglione




Salve,
aderisco alla campagna di cui all’oggetto. Ringrazio inoltre voi per l’iniziativa, ma anche il mio sindaco che ha prontamente risponto all’appello.

Sandra Colamedici – Civita Castellana


Caro direttore, aderisco con convinzione alla campagna di Tusciaweb: anche io sono Peppino Impastato!

Come la tua testata ha avuto modo di pubblicare, chi scrive ha presentato, pochi giorni dopo l’episodio di Ponteranica, una mozione da discutere in consiglio comunale per impegnare il sindaco affinché un luogo significativo della città sia intitolato a Peppino Impastato.

Spero che l’iniziativa istituzionale da me assunta e la campagna promossa dal tuo giornale online possano farci conseguire il risultato la cui valenza simbolica non può sfuggire a nessuno.

Enrico Mezzetti
Consigliere comunale Sinistra e Libertà


Stimato direttore,
io non sono Peppino Impastato, non sono davvero all’altezza di fare nemmeno vaghi paragoni, dico l’ovvio se osservo che (probabilmente) non lo sono nemmeno moltissimi tra i precedenti firmatari, almeno quelli che io conosco di persona.

Proprio perchè non lo siamo è bene che la vicenda di Impastato sia conosciuta e meditata… e per questo divulgata  il più possibile.

A nessuno (o quasi) viene chiesto di giocarsi la pelle per un’ideale, ma la memoria di Impastato spero ci suggerisca (anzi ci imponga) almeno la ”decenza’, la dignità di fare politica dal basso e contro i poteri, la dignità di non venderci al miglior offerente, di non mettere l’Io al di sopra del noi, spero che la memoria di Impastato lo suggerisca a chi dovesse leggere una targa a lui intestata, a chi ascoltasse una canzone a lui dedicata e innanzitutto a chi oggi firma le petizioni in suo nome.

L’esempio di generosità umana e militante di Peppino Impastato merita di essere divulgato, fatto conoscere e ovviamente anche di irrompere nella quotidianità grazie alla dedica di luoghi pubblici.

Ritengo tanto più opportuna la tua iniziativa, caro direttore, se si pensa alle provocazioni politiche rivolte alla memoria di Impastato, di altri martiti del nostro Mezzogiorno e più in generale alla trama unitaria della memoria, che ci viene tramandata dalla storia delle lotte nel nostro Paese.

Di fronte al moto di fiele che vediamo emergere sempre più prepotente dai visceri del nostro paese, per invadere le coscienze della gente comune, come le sedi istituzionali, davanti a questo abisso si erge e si ergerà sempre un’Italia che ricorda e un’Italia che resiste .

Grazie
Aderisco

Riccardo Fortuna
Rifondazione Comunista Viterbo


Sono Patrizia Prosperi, di Viterbo. Voglio aderire alla vostra iniziativa in un momento particolare della nostra storia, in cui, credo, le nostre coscienze devono risvegliarsi!

Grazie


Gentile redazione,
mi chiamo Maria Luisa Amorelli e sono di
Salerno. Ho aderito pienamente alla vostra iniziativa, spero di cuore, vada in porto!!!

Grazie


Aderiamo e sosteniamo con profonda convinzione l’iniziativa di intitolare un luogo, una piazza, una via , una strada in ogni città del nostro Paese a Peppino Impastato affinché valori come dignità, coraggio, giustizia e legalità possano sempre trovare spazio nella nostra società.

Rdb Cub Federazione provinciale di Viterbo
Lino Rocchi, Paola Celletti, Sergio De Paola, Aurelio Neri


Aderiamo e sosteniamo con orgoglio l’iniziativa, chiederemo al sindaco di Fabrica di Roma di intitolare un luogo del nostro paese a Peppino Impastato.

Noi crediamo che la società civile si debba impegnare affinchè vocaboli come onestà correttezza, coraggio, giustizia tornino ad essere valori e non difetti.

Anche noi siamo Peppino Impastato!

Rosalba Raschellà
Associazione Fab(b)rica delle Donne


Da Capranica, il sottoscritto Ciro De Colle, chiedo che venga onorevolmente dedicata a Peppino Impastato una via del paese a testimonianza di una adesione coerente ed attiva contro ogni forma di mafia.

Ciro De Colle
Via Oceania, 4
Capranica (Vt)


Anch’ io sono Peppino Impastato. Mi sento di affermarlo e gridarlo se necessario. Non posso che esprimere la più profonda e convinta adesione alla vostra iniziativa che, oltre a ricordare un personaggio che ha fatto del coraggio delle proprie idee un motivo di vita, ha il merito di tenere viva la lotta contro le mafie.

Peppino Impastato è stato il simbolo di una battaglia che, ieri come oggi, si svolge sul difficile terreno del silenzio e dell’omertà, un male che attanaglia e soffoca la nostra società, minandone il fondamentale principio della legalità.

Giulia Arcangeli


Aderisco e sostengo l’iniziativa per Peppino Impastato: eroe civile dell’Italia repubblicana… Proprio un anno fa ero in Sicilia a Cinisi davanti alla tomba di Peppino…C’è tutto un popolo che non dimentica! Proiettare il film “I cento passi”, sulla storia di Peppino, in tutte le scuole…

Orfeo Potenza
Consigliere comunale e segretario Pd – Vallerano


Contro il malaffare e ogni tipo di mafia….
…anche io sono Peppino Impastato!

Massimo Luziatelli - Vetralla


Aderisco anch’io al vostro appello per non dimenticare tutte le vittime della mafia e tutti coloro che ogni giorno lottano per educare la società alla cultura della giustizia e della legalità. Sono certa che il nostro Sindaco raccoglierà questo appello perchè oggi più che mai la nostra società necessita e merita rassicurazioni in questo senso.

Luisa Ciambella


Anch’io sono Peppino Impastato!

Michele Iannelli


Anche io sono Peppino Impastato!

Aderisco con entusiasmo all’iniziativa proposta da Tusciaweb, una strada intitolata a Peppino Impastato, in ogni comune ricorderebbe quotidianamente a tutti, l’importanza della lotta alla mafia e il coraggio di andare contro corrente, anche tra strade impervie verso la verità e la giustizia.

E allora speriamo che nostri 10, 100… 1000 passi quotidiani siano nel nome di quanti ogni giorno lottano contro la mafia, per questo colgo l’occasione di chiedere all’amministrazione comunale del mio paese, Valentano, e a tutti i sindaci della provincia di dar seguito a questa iniziativa.

Serenella Ranucci
Coordinatrice Mozione Marino Pd della Tuscia


Aderisco alla vostra importante iniziativa.
Come consigliere comunale di Soriano nel Cimino mi impegno a presentare una mozione per l’intitolazione di un’istituzione o di una via a Peppino Impastato, in ricordo della sua lotta alla mafia e del suo impegno per la verità.

Alessandro Pizzi


Caro Carlo, sostengo anch’io FORTISSIMAMENTE la tua proposta sia per il significato ampio e alto che contiene, ma anche perché credo che a Peppino glielo
dobbiamo.

Grazie per aver dato voce a un’emozione.
Roldano Cisternino


Caro Carlo,
aderisco con slancio alla tua lodevole iniziativa.

Nei prossimi giorni mi farò portatore della tua idea a tutte le persone che posso contattare nel partito al quale appartengo e attiverò una campagna di sensibilizzazione nei confronti del sindaco di Bolsena.

Grazie per il tuo impegno

Radames Petti


Caro Carlo, anch’io sono Peppino Impastato.

Lo sono perché aderisco con entusiasmo alla campagna da te lanciata, ma anche perché credo – con infinita immodestia – di aver sempre svolto il mio ruolo di giornalista proprio nel senso che Impastato intendeva: lottando cioè contro il malaffare e la mafia tutta, che non sta solo in Sicilia, in Campania o in Calabria.

Anzi, proprio in questo momento in cui a Viterbo sta emergendo un sistema di corruttela (di cui, per la verità, s’erano già visti i prodromi in precedenza), che sempre più appare come un fenomeno vasto e radicato, faccio un accorato appello a tutte le forze sane di questa città affinché isolino le mele marce, da qualsiasi parte esse provengano.

Va bene la via da intitolare, ma poi tutti dobbiamo essere consequenziali.

Arnaldo Sassi

——–

Caro Carlo, saranno solo coincidenze ma in questi giorni a Viterbo sono accaduti episodi particolarmente allarmanti… in meno di una settimama tre attentati incendiari.

Non ti nascondo la mia preoccupazione da imprenditore, da cittadino e da amministratore della città. In questi giorni si respira a Viterbo uno strano clima.

Stupore misto a paura… non vorrei azzardare troppo, ma gli episodi di questi giorni in città ricordano attività mafiose… spero molto di sbagliarmi ovviamente… aderisco volentieri alla tua iniziativa e dico: VITERBO RESPINGE LA MAFIA… Questa tua lodevole iniziativa non ha colore politico.

Andrea Marcosano
Consigliere comunale Pdl di Viterbo


Anche io mi chiamo Peppino, Peppino Impastato. Odio le speculazioni, le devastazioni selvagge del territorio, la politica servile e corrotta.

Mi chiamo Peppino Impastato e odio la mafia. Amo la libertà e voglio uno stato di diritto. Chiedo al mio sindaco e a tutti i sindaci d’Italia che una strada, una piazza o un parco portino il mio nome.

Perché la mia vita sia d’esempio, soprattutto alle nuove generazioni, d’impegno sociale, libertà ed estremo contributo per il bene della democrazia.

Sono Peppino Impastato e chiedo al sindaco di Ponterani di dimettersi. Perché un primo cittadino non ha il diritto di cancellare la mia memoria.

Raniero Pedica


“Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!!!”
Anch’io sono Peppino Impastato!

Fabio Stassi


Gentile redazione
sono di Varese e sono convinta che sia un dovere morale dare visibilità a chi ha cercato di accorciare le distanze tra potere e verità!

Anch’io voglio a Varese una strada per Peppino Impastato

Caterina De Sario


Anche io sono Peppino Impastato!

Alessia Gemma – Milano


Anche io sono Peppino Impastato!

Alessandro Timo – Perugia


Caro Carlo,

sei sempre in prima linea nel lanciare appelli e iniziative lodevoli. Aderisco con piacere all’iniziativa Peppino Impastato, perché sono convinta che la memoria non dimentichi tutti coloro che hanno perso la vita per lottare contro la mafia e che il loro sacrificio non sia stato vano.

Per fa sì che anche Viterbo non possa tessere quelle tele che sono radicate in altre citta, è bello e giusto dedicare una via, come da te indicato

Daniela Bizzarri
Consigliera di Parità della Provincia di Viterbo


Vogliamo unirci agli amici di Viterbo e inviare anche noi un’e-mail al nostro sindaco per far intitolare un luogo della nostra città a Peppino Impastato. Il sindaco di Ponteranica (nel Bergamasco) ha voluto togliere il suo nome da una targa per sostituirla con un’altra in memoria di un personaggio locale!!

Carla Sangiorgi


Sono il sindaco di Paderno Franciacorta (Brescia) e sto già procedendo. A giorni sarà intestata la sala polifunzionale della nostra biblioteca a Peppino.

Grazie di tutto
Antonio Vivenzi


Oliva Boles – Busto Arsizio


Giusto e doveroso, non solo il ricordo, la memoria, la celebrazione a mille voci di un eroe comune. Necessario per non dimenticarlo, lui e tutti i Peppino che ogni giorno gridano nel silenzio e nell’idifferenza e restano soli con le loro speranze e le loro paure.

Ricordare sì, e capire i nostri errori, perché si ripetano altre favole di eroi, magari con un finale diverso per i tanti Peppino che incrociamo per strada ogni giorno.

C’è un Peppino Impastato in ogni uomo che crede ancora nella libertà e nella giustizia, per chi crede ancora in un mondo giusto, al di sopra di ogni logica.
Anche io sono Peppino Impastato!

Fabio Lorenzoni
Consigilere comunale Vitorchiano


Mi unisco alle voci che gridano insieme: “Anch’io sono Peppino Impastato!”, perché la sua vita, come quella di molti altri, non sia stata sacrificata invano, perché la sua lotta è e continui ad essere un esempio per tutti noi, perché guardando la solita targa su un angolo di strada non si tiri dritto indifferenti, ma ci si emozioni al ricordo di un uomo che ci ha insegnato a percorrere la dura strada della giustizia.

Le sue parole appaiono profetiche:

Un mare di gente
a flutti disordinati
s’è riversato nelle piazze,
nelle strade e nei sobborghi.
E’ tutto un gran vociare
che gela il sangue,
come uno scricchiolo di ossa rotte.
Non si può volere e pensare
nel frastuono assordante;
nell’odore di calca
c’è aria di festa.

Che festa sia, gridando insieme: “Anch’io sono Peppino Impastato!”.

Antonella Torquati


Anch’io sono Peppino Impastato!
Sara Canali – Milano


Egregio direttore Galeotti,

non rimarcherò l’ovvio e lo scontato: LA MAFIA E’ UNA
MONTAGNA DI MERDA.
Sette parole in una frase costate molto più di una vita; abbiamo corso il rischio rimanessero parole inascoltate, un rischio sempre presente ogni qualvolta persone piccole piccole decidono autonomamente che non è più necessario.

Abbiamo creato No-Comment, un format dove mettere di fronte ragazzi e personaggi noti, scelti perché nostri punti di riferimento con i quali vorremmo confrontarci, per creare una relazione e dove l’unica risposta vietata è no-comment.

Ecco direttore, io avrei voluto invitare Peppino Impastato, perché manchiamo di esempi e di riferimenti, perché stiamo dimenticando come la vera Libertà sia poter dire, scrivere e commentare senza dover temere ritorsioni o di perdere il lavoro, essere messi alla berlina o sotto scorta armata, essere massacrati e fatti passare per terroristi o vittime di una campagna di discredito totale.

Lui era fuori dal coro, e come qualsiasi voce critica sapeva di potersi aspettare ritorsioni.

Iniziative come la tua ci ricordano semplicemente una cosa: ci sono sempre “cento passi” che ci separano dall’oblio.

Anche noi siamo Peppino Impastato.

Fabio Magno
Cristina Orzi
i Ragazzi di NO-COMMENT – Associazione Terra Etrusca.


La storia umana e professionale di Peppino Impastato con il suo sacrificio per la giustizia non possono certamente lasciarci indifferenti. Complimenti a Tusciaweb per l’iniziativa alla quale mi onoro di partecipare.
Grazie per la sensibilità dimostrata e per l’impegno!

Paolo Festuccia – Torino


Aderisco convintamente alla vostra iniziativa perché nella mia esperienza da ministro della Pubblica istruzione la figura di Peppino Impastato è risultata una di quelle che ha concorso maggiormente a generare nei nostri ragazzi lo sviluppo di una profonda cultura della legalità con percorsi di testimonianza in tutta Italia.

Giuseppe Fioroni


Caro Carlo, aderisco senz’altro alla tua proposta ed appoggerò in tal senso Enrico Mezzetti in Consiglio Comunale.

Tutte le iniziative tese a non dimenticare sono fondamentali per costruire un futuro che abbia solide basi e la memoria è una di queste.

Ma non possiamo nasconderci che a Viterbo parlare di mafia e camorra è di vitale importanza anche per il presente; o vogliamo illuderci che le discoteche si incendiano per autocombustione?

Grazie per il tuo impegno

Linda Natalini
cittadina di Viterbo e consigliere comunale Pd


Caro Carlo,
ho qui, davanti ai miei occhi, il bel libro di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, e di Franco Vassia, ”
Resistere a mafiopoli”, pubblicato recentemente da Stampa alternativa.

Contiene oltre alla lunga e toccante intervista ricordo di Giovanni, anche una bella raccolta di foto, familiari e di lotta, che forse ancor più del testo raccontano, con la forza delle immagini, dei volti, degli abiti, delle posture, la storia di una piccola rivoluzione in una terra che ci raccontano impermeabile ad ogni cambiamento.

Una rivoluzione fatta soprattutto di parole e di gesti. Non violenta come sanno esserlo quelle giuste, di rivoluzioni.

E Peppino Impastato è qui a dirci, con la sua storia, breve, troppo breve, che si può cambiare. Che si possono seminare parole d’amore e rabbia, anche in una terra apparentemente arida. Sorda. Lavorando con costanza. Con fatica. Senza paura.

Pagando un prezzo altissimo, è vero. E proprio per questo non dobbiamo dimenticare.

I nomi delle vie, delle piazze, dei parchi, degli spazi pubblici raccontano la nostra storia. Ricordare peppino impastato è raccontare una bella nostra storia.

Massimiliano Capo


Caro Carlo,

se ci fossero dei dubbi sull’opportunità o meno della tua iniziativa per l’intitolazione di una via in ogni città a Peppino Impastato, basterebbe riflettere sulle cronache viterbesi di questi giorni, con il loro carico di notizie di tangenti e corruzione, basterebbe osservare quanto, forse ancora piùche ai tempi di Peppino, il sacco cementizio sulle città passa attraverso un sistema “corrotto” che investe il mondo degli affari e della politica, basterrebbe ascoltare il silenzio assordante della politica che conta (così simile a quel clima di omertà che percepii qualche anno fa a Cinisi quando visitai la casa museo di Peppino Impastato), per capire che questa società, mai come oggi, ha bisogno di simboli, capaci di comunicare la necessità dell’indignazione contro l’ assuefazione e il senso di impotenza.

Giancarlo Torricelli
Sinistra e Libertà Lazio


Caro direttore, per esprimere la mia adesione e il mio sostegno alla tua iniziativa
ti chiederei di
ri-linkare questa opinione di uno sporco comunista del 16
settembre
.

Valerio de Nardo

Ps: Per brindare alla meritoria iniziativa assunta da Tusciaweb stamane ho comprato due bottiglie di Placido Rizzotto bianco prodotto dalla cantina Centopassi di Libera sulle terre confiscate ai mafiosi.


Anch’io sono Peppino Impastato. Per non dimenticare chi ha lottato, che sia esempio per noi e le generazioni future.

Simone Cardoni da Viterbo.


Caro Carlo, aderisco con convinzione all’iniziativa di Tusciaweb.

Mi piacerebbe che l’amministrazione della mia città intitolasse una scuola o un luogo di cultura a Peppino Impastato perché, al di là di ogni stupido localismo, penso che l’esperienza di Radio Aut e la figura di Peppino possano parlare ai giovani di legalità e sicurezza nella loro vera essenza.

Patrizia Roselli


Complimenti per l’iniziativa sulla strada da dedicare a Impastato.

Raffaele Acone
consigliere comunale di Massa Lubrense (Na)


Caro Carlo,
la tua iniziativa è davvero notevole e vi aderisco di slancio e del tutto convinto. Credo davvero che si debba ringraziare quel sindaco leghista il quale, con ‘iniziativa di eliminare la via intitolata a Peppino Impastato, invece che cancellarne la memoria ha riportato in vita la figura quasi dimenticata di un personaggio davvero scomodo alla malavita organizzata siciliana.

Io, da siciliano e da giornalista, non posso che essere vicino agli ideali di Impastato e accanto alla tua iniziativa.

E, in virtù dei miei trascorsi viterbesi, invito a mia volta il sindaco Marini a intitolare una via a Viterbo a questo superbo esemplare della razza antimafia. Ti ringrazio per avermi dato l’occasione di aver potuto spendere qualche parola per Peppino Impastato, dalle cui idee politiche ero e sono molto distante, ma i cui ideali verso una società scevra da ricatti, pressioni, malaffare ho sempre condiviso con lui e combatto tuttora.

Gaetano Messina – Messina


Un uomo, al quale bisogna riconoscere il grande coraggio di aver urlato contro un potere mafioso e di averlo combattuto con le modalità che egli ha ritenuto
opportune e per questo è stato assassinato.

Sono sempre stata dalla parte dei coraggiosi, di quelli che da qualsiasi terra, dalle diverse parti della politica o da qualunqe storia, abbiano un solo filo conduttore: vivere nella lealtà e nella giustizia sociale.

Peppino Impastato ha combattuto la sua mafia, quella della sua terra che ha avuto e ancora ha, quasi sempre, un’identificazione e dei metodi “palesi” il loro vestito è sempre dello stesso taglio.
Lì, come in Calabria non si nasconde, al contrario è la società che offusca orinnega, non per convivenza ma per paura culturale.

Ma questa triste storia cambia “vestito ” cambia metodi, ma è ben radicata anche nella nostra terra e in molte zone delle nostra Italia.

L’obiettivo è sempre lo stesso:- Oscuro Personaggio “IL POTERE”- , per lui s’infanga, si demolisce, si calpesta si uccide si sgretolano come neve al sole i grandi valori umani e socali.

Qui cammina in doppiopetto, striscia, si affanna ma l’immagine è sempre sobria ed elegante, con questa caricatura si costruiscono carriere, fortini finanziari,
le nuove forze politiche dei gruppi faccendieri.
CHE AVANZI IL CORAGGIO DI PEPPINO IMPASTATO!!!!!!

Teresa Sestito Cascitti


Anch’io sono Peppino Impastato! Una strada in ogni città per non dimenticare.
Maria Marino - Viterbo


Concordo pienamente: “quando si tratta di mafia nessuno può “essere neutrale”.
Ancora oggi, qualcuno distante “cento passi” da noi afferma il suo dominio per il silenzio complice di molti. Silenzio rafforzato da chi intende
cancellare la memoria.
Sostengo l’appello per dedicare in ogni città una via a Peppino Impastato.

Danilo Corazza – Civita Castellana


Anch’io sono Peppino Impastato
Alvaro Rolando Fino Mornasco (Co)


Buongiorno,
sono
Federica Ghisleni dalla provincia di Bergamo. Manderò una mail al sindaco del paese dove vivo affinché in ogni paese d’italia ci sia una testimonianza concreta del ricordo e dell’attenzione nei confronti di Peppino.
Complimenti per l’iniziativa!


Al mio paese hanno proposto di dedicare l’ospedale ad un politico in odore (anzi puzza) di mafia
Vediamo cosa succede se si propone di intestare una via a Peppino Impastato.

Vincenzo Sorce
Mussomeli (CL)


Caro direttore,
encomiabile iniziativa. Per chiedere al sindaco della mia città
Potenza (Basilicata) la stessa cosa, lo devo fare personalmente utilizzando la vostra lettera, oppure provvede la tua redazione?
Grazie!

Armando Bronzi
Potenza


Sono una cittadina di Cosenza e desidero aderire all’iniziativa “Anch’io sono Peppino Impastato”. A tal fine invio questa duplice mail a Tusciaweb ed al sindaco della mia città Salvatore Perugini, perché intitoli una strada a Peppino. In attesa di una risposta dal primo cittadino di Cosenza auguro a tutti una buona giornata.
Distinti saluti

Melissa Cosenza


Aderiamo alla campagna di Tusciaweb perché Peppino Impastato è stato un forte simbolo della lotta alla criminalità e ai poteri forti ed è giusto che vada ricordato. Magari con una bella via intitolata a lui a Ronciglione

Valerio Rosati e Giorgia Ciancolini (Ronciglione)


Anch’io sono Peppino Impastato.

Emanuele Sansone (Nepi)


Giovanna Marchese, Messina
1,2,3,10, 100 passi….


Spero che sia valido la città di domicilio:
Micle Contorno, Pisa…
Un nome “Peppino Impastato” come bandiera di una missione: cambiare una realtà che, sempre attiva, continua, come un mostro dalle mille forme, a manifestarsi, ad affligerci, a schiaciarci.

Per dirlo in modo diverso: combattere la MAFIA! Sotto le vesti di una piccola parolina di appena cinque lettere si nasconde uno dei maggiori mali della nostra società…

Da italiani, non possiamo ignorarne l’esistenza, stando zitti e girandoci dall’altro lato, perché questo significherebbe alimentare ed incrementare la forza di ciò che è già un gigante… Per cui parliamo, e ripetiamo il nome di PEPPINO IMPASTATO…

Non avere la forza o il coraggio di esporsi in prima persona è legittimo: la mafia fa paura, ma non possiamo non appoggiare una causa per cui qualcuno ha donato vita, un qualcuno che, da un paesino della Sicilia, non conosceva il terrore e aveva forza e coraggio per urlare: “La mafia è una montagna di merda”.


Marco Giovannelli direttore di Varesenews


Ciao a tutti
Vi sento molto vicini e sarò informale così come farei se foste miei amici
la vostra iniziativa è bellissima, se anche non riuscissimo a convincere tutti i sindaci italiani sarebbe bello comunque far sentire la nostra voce, fare in modo che la nostra voglia di Bello e di Buono faccia “Notizia”… una Bella e Buona Notizia :)

Non mi è però chiaro il modus operandi dell’iniziativa
mi chiedete una mail: eccola. Sono di
Roma del XIII municipio (ostia lido) la lettera al sindaco Alemanno devo inviarla io? O facciamo partire dei sotto-gruppi per ogni città?

Un abbraccio
Emanuela Fontana


Caro direttore,

iniziative come questa non possono che avere un largo consenso. Ricordare un personaggio come Peppino Impastato significa mettere l’accento sulla volontà di saper scegliere la legalità, l’onestà e la giustizia anche quando appaiono una via stretta e tortuosa, in luogo di una più facile e breve, fatta da ricatti, soprusi e violenze.

La mafia è un cancro nazionale, non più circoscritto a determinate zone, e il ricordo di storie simili deve servire a tutti gli italiani, in particolare ai giovani, affinché la lotta alla criminalità, alla corruzione e alla violenza rimangano valori fondanti della nostra società.

Inoltre, in un periodo che vede anche nella civilissima Viterbo episodi di intolleranza e di latente corruzione, da noi immediatamente stigmatizzati, proposte come questa non possono che trovarci in prima linea.
Quindi, a nome mio e del gruppo che rappresento: “anch’io sono Peppino Impastato”.

Francesco Oddo
Segr. Prov. Udc Giovani Viterbo


Caro Carlo,
colgo questa significativa occasione, che il tuo giornale ci offre, per aderire alla proposta di intitolare una via a Peppino Impastato.

Credo che non poteva esserci momento più opportuno per dedicare una strada della nostra città a chi ha pagato con la vita la lotta alla sopraffazione mafiosa.

La cronaca di questi giorni, purtroppo e se ce ne fosse ancora bisogno, ci riporta con i piedi per terra e ci ricorda che  anche la nostra città non è immune da fenomeni di sopraffazione e delinquenza, anche del tipo mafioso, che minano la libertà individuale e collettiva.

Continuare a negare l’evidenza, solo per illuderci , significa commettere un grave errore di valutazione del fenomeno che potremmo pagare caro anzi carissimo.

Dunque diamo subito il via a questo importante segnale che sono certo servirà a risvegliare coscienze sopite dal qualunquismo che dilaga sempre di più nella società d’oggi.

Alvaro Ricci


Aderisco all’iniziativa perchè il sacrificio di tutti quelli come Peppino non sia dimenticato, lui ha combattuto la mafia all’interno della sua famiglia e non tutti ce l’avremmo fatta neanche nei nostri giorni, andare contro la propria famiglia è difficile, la famiglia è l’unico punto fermo eppure Peppino ce la fatta. Grazie Peppino eroe nella lotta contro la mafia e soprattutto eroe perché hai combattutto la mafia dentro casa …

Marianna Cantarero


Grazie per l’iniziativa che state intraprendendo,
in questi, ma in ogni tempo, non bisogna mai tirare i remi in barca: anche silenziosamente, strisciando, le mafie s’insinuano nella società civile, inquinandola dalle viscere…

Angelo Aniello De Vita


Per non dimenticare, affinchè gesti come quello del sindaco di Ponteranica non vengano più a ripetersi, per tenere viva la memoria di questi coraggiosi uomini….
anch’io sono Peppino Impastato.
Aspettiamo il suo assenso sindaco Marini….

Giorgio Allegrini
Viterbo


In questo mondo dedicato all’indifferenza, almeno una volta, possiamo pensare e dire: Anche io sono Peppino Impastato.
Una grande e difficile impresa si comincia sempre da un gesto semplice come questo.

Andrea Di Giampasquale


Peppino ha percepito che l’impegno sociale e politico lo avrebbe salvato e così è stato anche se le persone che lui voleva combattere e redimere lo hanno ucciso.
Veramente lo ha ucciso la tendenza e la voglia di tanti di convivere anche con ciò che vuole uccidere la convivenza egualitaria e basata sulla dignità sociale ed economica.

In questi giorni nuove analisi e constatazioni rivelano che le organizzazioni mafiose vivono ad opera di persone normali.

Direi che è bene non chiedere solo una strada, e la chiedo al mio sindaco,Vallerano, ma anche, a tutti, la operatività per la legalità e la trasparenza: purtroppo abbiamo al nostro fianco anche chi la realtà, per costruire la verità, non la vuole esplorare fino in fondo.

Speriamo che questa iniziativa faccia maturare chi deve, chi fino ad oggi ha esercitato un potere complice di coloro che hanno ucciso Peppino.

Angelo Bini


Celleno – Il sindaco Taschini: “Già presente in paese”
La “nostra” via Peppino Impastato


Gentile direttore,
la delegazione vetrallese di Codici (Centro per i diritti del cittadino) aderisce all’inizitiva “Anch’io sono Peppino Impastato! Una strada in ogni città per non dimenticare” e chiede al sindaco di Vetralla, Massimo Marconi, e a tutta la giunta comunale di dedicare una via a Peppino Impastato, esempio e dimostrazione costante di lotta alla mafia, a tutte le forme di criminalità organizzata, alle ingiustizie.

Per non dimenticare e continuare a battersi sull’esempio di Peppino e di chi crede nei valori che l’hanno accompagnato per tutta la vita.

Daniele Camilli
Codici Vetralla


Trovo molto giusta la proposta di dedicare un angolo di Viterbo a Peppino Impastato perché è un’occasione per dare un importante messaggio: per combattere le mafie c’è bisogno di esporsi, c’è bisogno di ricordare ogni giorno ciò che molti vogliono nell’oblio. E’ bene dunque che i veri eroi e le loro storie, entrino a far parte delle nostre città, ma soprattutto che siano parte della nostra cultura.

Federica Guarino (Ronciglione VT)


Chiedo al sindaco di Vetralla, dott. Massimo Marconi, d’intitolare una strada del nostro comune a Peppino Impastato.

Stefania Giommi
Loc. Dogane snc Vetralla


Caro Carlo,
aderisco senza indugio e senza tentennamenti alla tua iniziativa.
Lo faccio perché credo che questo nostro Paese e, a maggior ragione, questa nostra città abbiano bisogno di modelli a cui rifarsi per costruire una vera coscienza civile.

Non ci salveremo se non ritorneremo capaci di distinguere tra bene e male, se non riusciamo a ristabilire una linea di confine tra comportamenti onesti e atteggiamenti ipocriti.

Sia sul piano dell’etica che su quello della politica.
Sapendo che occorre tanto a destra che a sinistra.

La memoria di Peppino Impastato sicuramente è in grado di aiutarci e confido che il sindaco di Viterbo vorrà condividere la tua bella proposta.

Angelo Allegrini
Segretario Provinciale P.D. di Viterbo


Sì, intitoliamo pure una strada a Peppino Impastato, ma contemporaneamente riproiettiamo nelle scuole superiori della città (o in un cinema portandovi gratuitamente le scuole) il film di Marco Tullio Giordana (“Cento passi”) sulla vita di Impastato: sarà un modo semplice e diretto affinché l’iniziativa non rimanga fine a se stessa (come nella sola intitolazione di una strada) ma lasci un piccolo segno nella cultura della generazione che sta crescendo.

“Alla fne ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma i silenzi dei nostri amici”.

Cordiali saluti,

Prof. Pierre Di Toro (Viterbo)


Credo fermamente che il bene comune debba essere per ognuno di noi il fulcro della coscienza.

Ma sfortunatamente questo principio, già promosso dai grandi filosofi del passato, oggi giorno è sepolto sotto una coltre di disinformazione e menefreghismo. Chiudere gli occhi dimenticando, fingere che certe realtà non esistano, ci permette di vivere meglio solo in apparenza.

L’ignoranza è la pù grande piaga del mondo. Ricordare gli eventi del nostro passato ci avvicina ad un futuro migliore. E’ per questo che aderisco alla campagna “Anch’io sono Peppino Impastato”.

Sara Scalzini (Ronciglione VT)


Anch’io sono Peppino Impastato
Per non dimenticare chi si è battuto e non ha chinato la testa davanti alla mafia.

Fabio e Sara Moretti (Ronciglione VT)


Anch’io sono Peppino Impastato

Danilo Pecchia (Praga)


Caro Carlo,

mi complimento per l’iniziativa di intitolare una via della Città a Peppino Impastato

credo che simile iniziativa debba sfondare una porta aperta.

Ma purtroppo non è così, la sensibilità della classe politica e sociale per chi in una Sicilia di quei tempi ha dedicato la propria giovinezza e la propria vita non basta per dedicare una strada di una città per ricordare una persona eccezionale, d’esempio per tanti nostri giovani.

La sollecitazione a tutte le Istituzioni viene da un cittadino qualunque, un cittadino che ragiona con la propria testa, senza seguire le mode anche politiche di quest’ultima fase.

Vorrei che tutti i cittadini di ogni credo politico e sociale inviassero una propria sensibilizzazione per raggiungere tale nobile obiettivo.
RingraziandoTi per la sensibilità dimostrata in una giusta causa porgo distinti saluti.


Rodolfo Rinaldi


Chiedo al sindaco di Viterbo di intitolare una strada della città a Peppino Impastato perché la sua storia e il suo esempio possano  rivivere ed essere sempre ricordati da tutta la cittadinanza.

Domenico Arruzzolo
Strada Querciaiolo – Viterbo


Peppino Impastato

Peppino Impastato è uno dei pilastri della lotta alla mafia. Fatto saltare in aria a trent’anni, perché non c’era altro modo che ammazzarlo per chiudergli la bocca.

Tutta la sua breve vita, Peppino l’ha spesa per denunciare i traffici dei mafiosi che vivevano a cento passi da casa sua. Con le idee e l’entusiasmo che solo un giovane come lui avrebbe potuto sfoderare.

Peppino ha iniziato poco più che ventenne a fare satira sui criminali. Smontava il loro prestigio pezzo per pezzo, privandoli di qualsiasi alone mitico, mettendoli in ridicolo in ogni modo e con ogni mezzo.Dalla carta stampata, alla militanza politica. Dal gruppo Musica e cultura all’emittente radio da lui fondata. Con un’ironia pungente che non risparmiava nessuno.

A differenza di altre vittime della criminalità, Peppino aveva la mafia in casa. Il marito di sua zia, Cesare Manzella, era un capomafia e il padre Luigi era nell’entourage del boss Tano Badalamenti. Scegliere la giustizia o rompere con la famiglia, per Peppino era la stessa cosa.

Eppure non ebbe difficoltà a decidere da che parte stare. Si fece cacciare di casa e visse come un clochard pur di portare avanti la sua battaglia. È questo che fa di lui un esempio da seguire.

3 ottobre, 2009 - 17.16