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Berlusconi: La Consulta e il presidente sono di sinistra

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Il primo ministro Berlusconi sentenzia: “La Consulta è di sinistra. Continuerò nel mio lavoro”.

I commenti.

Il primo ministro Silvio Berlusconi: “Vado avanti col mio lavoro, la Corte costituzionale è di sinistra. Queste cose mi fanno un baffo. Noi dobbiamo governare cinque anni con o senza il lodo. Io non ci ho mai creduto al fatto che passasse perché con una corte Costituzionale con undici giudici di sinistra era impossibile che lo approvassero. Alla fine la sintesi è: “Meno male che Silvio c’è!”. Con undici giudici di sinistra la Consulta non poteva approvare il lodo. Il 72 per cento dei giornalisti sono di sinistra. Il capo dello stato è di sinistra. Una decisione come quella della consulta in ogni caso mi dà la carica e dà la carica agli italiani. Viva l’Italia. Viva Berlusconi “.

Dario Franceschini (Pd):  ”La Consulta ha ristabilito il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Il supremo organo di garanzia del nostro ordinamento, la Corte Costituzionale  ha semplicemente ristabilito il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Tutti siamo uguali davanti alla legge anche i potenti”.

Il ministro Guardasigilli Angiolino Alfano:  ”E’ una sentenza che sorprende, e non poco, per l’evocazione dell’articolo 138 della Costituzione. La Corte Costituzionale  dice oggi ciò che avrebbe potuto e, inevitabilmente, dovuto dire già nel 2004 nell’unico precedente in materia”.

Stefania  Craxi (Pdl), Sottosegretario agli Esteri: “Il golpe strisciante ha fatto un  altro passo in avanti. Una magistratura schierata, con l’appoggio di banchieri, grande industria e santoni del momento

tenta di sovvertire la volontà popolare. Ma hanno sbagliato i conti.  L’Italia non è una Repubblica sudamericana. L’unità di tutte le forze del centrodestra saprà difendere la legittimità del voto degli italiani”.

Piero Fassino, deputato del Pd: ”Mi auguro ora che in Berlusconi e nella maggioranza di destra si accantoni definitivamente la teoria del complotto e prevalga la consapevolezza che le sentenze della Corte Costituzionale si rispettano. D’altra parte Berlusconi ha tutta la possibilità di far valere le proprie ragioni in tribunale senza sottrarsi al rispetto di leggi che, come ha ribadito la Consulta devono essere uguali per tutti i cittadini”.

Il costituzionalista Michele Ainis: “La decisione della Corte Costituzionale riafferma il primato della Costituzione scritta sulla cosiddetta Costituzione materiale.  Mi pare che si faccia piazza pulita della tesi secondo la quale in base alla costituzione materiale il presidente del Consiglio è un primus super pares e non più un primus inter pares, come si trova ancora scritto nella nostra ’vecchia’ Costituzione del 1947.

La linea difensiva si reggeva su questo concetto: è avvenuta una trasformazione non scritta del sistema e questa trasformazione avrebbe dovuto avere la meglio sulla costituzione scritta. Si riafferma poi il principio di uguaglianza che è un cardine dello stato di diritto”.