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Coppia gay aggredita in centro

<p>Gianni Alemanno</p>

Gianni Alemanno

Una coppia omosessuale è stata aggredita e malmenata ieri pomeriggio nel centro di Roma.

I due stavano passeggiando in via del corso in direzione del Pantheon e sono stati circondati da un gruppo di sei ragazzini a bordo di tre scooter. Il più giovane della coppia è stato colpito in testa e all’inguine con un casco. Inoltre prima dell’aggressione il branco avrebbe urlato slogan neofascisti.

L’Arcigay Roma denuncia un’altra aggressione proprio all’indomani della manifestazione organizzata dal movimento contro l’omofobia.

“Nessuno ci ha soccorso o aiutato” affermano le vittime.

“Siamo solidali nei confronti delle vittime – dichiara il presidente dell’Arcigay, Fabrizio Marrazzo – e forniremo loro tutto il nostro supporto. A colpirci è soprattutto l’età dei giovanissimi aggressori, e il fatto che abbiano urlato slogan neofascisti prima di scagliarsi contro la coppia gay”.

“E’ incredibile – continua Marrazzo – che l’aggressione sia avvenuta a poche ore dalla manifestazione Uguali, che ha portato nelle strade della Capitale migliaia di persone per rivendicare pari diritti per le persone lesbiche, gay e trans. Le modalità dell’aggressione confermano la necessità di un piano culturale e formativo contro l’omofobia che parta prima di tutto dalle scuole. È un invito che abbiamo già rivolto alle istituzioni e che ribadiamo di nuovo con forza”.

Anche le istituzioni locali hanno condannato l’accaduto. “Quello che è successo è inaccettabile e intollerabile – ha commentato il sindaco Gianni Alemanno -. Purtroppo questo dimostra che bullismo e intolleranza viaggiano insieme.

Per il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti si tratta di “un atto legato al fanatismo di chi non capisce nulla della vita. A preoccupare, anche in questo caso, è quella che sembra essere la giovanissima età degli aggressori, che conferma quanto sia grande il bisogno di affermare valori positivi e di impegnarsi tutti, a cominciare dalle scuole e dai quartieri, per una grande battaglia culturale”.

Per il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo “l’aggressione dà il segno di quanto sia diventato enorme il vuoto di prospettive che avvolge le giovani generazioni. Gli aggressori sono giovanissimi e già persi”.