“Medici, vaccinatevi”
L’influenza A torna sotto i riflettori.
“L’allarme é sopravvalutato in questa fase perché é un’influenza leggera – spiega il vice ministro Ferruccio Fazio -. L’Istituto superiore della sanità, ad esempio, ci dice che i malati da noi sono poco più di diecimila, in realtà pensiamo che siano già cinquanta-centomila.
Dunque molti non si sono accorti di averla contratta. Ci sono, però, soggetti che hanno delle malattie croniche, per i quali il virus può essere anche mortale. Quindi è da sopravvalutare ma anche da sottovalutare”.
La questione del giorno però è un’altra e cioè il 60% dei medici che, almeno finora, non si è vaccinato contro il virus A anche loro sono al primo posto tra le categorie che hanno la priorità.
Fazio ha già invitato questi sanitari alla responsabilità; una sollecitazione dettata non da timori per la loro salute, ma perchè siano in grado di curare i loro pazienti quando arriverà il picco e cioè tra Natale e la Befana.
In una pandemia, ha spiegato Fazio, “il pericolo è che il virus ricircoli, il che può poi causare mutazioni e maggiore aggressività del virus stesso. Noi vogliamo stroncarlo al più presto. E per chiudere rapidamente la fase del picco influenzale abbiamo bisogno che i medici stiano bene”.
Sembrerebbe, inoltre, che il virus A ci terrà compagnia ancora a lungo: dall’ottobre 2010 il vaccino contro la nuova influenza potrebbe essere compreso in quello per l’influenza stagionale, andando a costituire una protezione unica. “L’idea è quella di debellare il virus dell’influenza A entro la prossima estate – ha detto -. Ma è probabile che il virus continui a circolare nel mondo per i prossimi 2-3 anni, ecco perché si dovrebbero vaccinare anche i cittadini del terzo mondo”.