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L'opinione di un candido democristiano

La nuova era del terrorismo di letto

di Renzo Trappolini
<p>Renzo Trappolini</p>

Renzo Trappolini

I tg della notte ripetono che Marrazzo se ne va da presidente della Regione Lazio perché quattro infedeli servitori dello Stato lo ricattano a bordo letto di un trans.

Passano anche le immagini della dimora romana del presidente del consiglio dove una donna – pagata conto terzi – ha filmato col telefonino una notte d’amore sul letto dove aveva dormito Putin.

Gli effetti sul palcoscenico della politica sono devastanti. Bombe. Come nella prima repubblica, quando però provocavano anche stragi di innocenti, scoppiando con lo stesso fine alla vigilia di un’elezione o per un cambio di governo.
Oggi bastano cento euro per un videotelefonino o un registratore e ognuno è in condizione di registrare una informazione, conservarla e usarla al momento opportuno per ricattare. Che sia il vicino di casa o un governatore nazionale o regionale imprudente poco importa.

La tecnologia digitale ha sostituito l’esplosivo e i politici sembrano essersi attrezzati per la reciproca autoeliminazione “bianca” senza distruggere cioè treni o stazioni, ma solo famiglie e credibilità.
Un nuovo terrorismo che sta mettendo fine alla lotta politica tradizionale, dura ma regolata, alla dialettica, agli scontri sulle decisioni per passare al campo dei vizi privati, che – scagli la prima pietra chi non li ha – vengono usati, nell’ipocrisia generale, come proiettili mentre a Montalto e Ascoli Piceno l’esempio fa scuola.
Poco interessa, perciò, il nome del segretario Pd o se Berlusconi e Tremonti discutonono sui tempi di riduzione delle tasse. Ogni migliore intenzione potrà scontrarsi, infatti, con un teleobiettivo o col video o l’audio che li riguarda e niente di meglio di una nottata o un’ora d’amore clandestino per far cadere una politica, una scelta finanziaria o un impegno sociale.
Viene da invidiare gli americani ai quali poco importarono in fondo la satiriasi di Kennedy e le predilezioni sessuali di Roosvelt o Clinton e la sua stagista, quando erano in ballo gli interessi nazionali.

D’altronde tra i grandi della storia c’è stato Giulio Cesare che i nostri antenati latini consideravano il miglior marito per le mogli degli altri ma anche la migliore moglie per gli stessi mariti. Creò l’impero (quello vero) e non morì per amore ma per la cattiveria di congiunti e amici.
Questo, non perché non debba esserci una rigorosa morale individuale da rispettare, fondamento peraltro di quella sociale. Anzi, il recupero di essa, soprattutto in termini di verità e trasparenza dei comportamenti è la strada per ritornare comunità.
D’altronde, nel vangelo è scritto che l’unico peccato che Dio non perdona è quello contro lo spirito, mentre la Maddalena è stata fatta santa.

Nel capitolo 19 della Genesi, poi, si narra di Sodoma e Gomorra, le città che Dio avrebbe consentito a non distruggere se solo vi avesse trovato dieci giusti.

Eppure la situazione non era delle migliori se anche i due angeli mandati a controllare dovettero rintanarsi in casa di Lot perché “…non si erano ancora coricati” che i sodomiti li reclamavano all’aperto per abusarne e il buon Lot dovette controproporre loro le sue due figlie al posto degli ospiti.

Migliaia di anni fa, nel vecchio testamento e, nonostante tutto, Lot fu salvato dalla pioggia di zolfo e fuoco, insieme alla sua famiglia: tranne la moglie trasformata in colonna di sale perchè volle girarsi a guardare. Forse per registrare con gli occhi l’immagine e riferirla a qualcuno. Corsi e ricorsi storici. Candidamente.

Renzo Trappolini

27 ottobre, 2009 - 1.19