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Luxor, tombe a rischio cedimento

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Le tombe di Luxor

Le tombe egizie della Valle dei Re sono state costriute  su un terreno fragile.

Almeno 30 delle 63 tombe di Luxor sono infatti state costruite in corrispondenza di zone di frattura e cominciano a mostrare crepe e segni di allagamento che minacciano di cancellare pitture e rivestimenti interni.

Queste le conclusioni alle quali è giunta la ricerca presentata durante il convegno della Società americana di geologia in corso negli Stati Uniti, a Portland, nell’Oregon.

Gli studi, coordinati dal geologo Richard Parizek, sono stati portati avanti nell’università della Pennsylvania.

Le tombe considerate fra i tesori archeologici più preziosi del mondo sembrano pagare oggi le conseguenze di scelte errate fatte in passato, dagli stessi costruttori.

“L’ironia della sorte vuole che proprio i costruttori avrebbero scelto appositamente questi siti – spiega Katarin Parizek – perché in corrispondenza di un terreno friabile erano più facile edificare”.

Le mappa geologiche elaborate dagli esperti mostrano che nella roccia sulla quale poggiano le tombe c’e’ un’alta concentrazione di fratture, le cui dimensioni sono comprese fra 30 centimetri e 2,5 metri e che tutte insieme formano una rete che si estende per almeno un chilometro e mezzo. Attraverso di esse l’acqua filtra molto facilmente, provocando allagamenti.

“Abbiamo le prove di almeno sette allagamenti avvenuti in quattro tombe” ha detto Parizek.

I geologi hanno già messo le scoperte a disposizione degli archeologi perché mettano in atto strategie per proteggere le tombe da ulteriori allagamenti. Le stesse mappe geologiche stanno anche aiutando gli archeologi a scoprire nuove tombe: a guidarli sono proprio le zone di frattura, confermando che i siti scelti per costruire le tombe erano quelli con la roccia più cedevole.