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Ma perché è stato candidato Carai?

</p> Salvatore Carai

Salvatore Carai

Sono stupefatto. L’arroganza della politica alle volta appare sideralmente lontana dal buon senso delle persone comuni.
A stupefare, per la seconda volta, è la candidatura del sindaco Salvatore Carai nella lista regionale che fa riferimento a Bersani. E dire che si tratta di un film già visto. Ma l’arroganza è arroganza proprio per questo: perché pensa che le coscienze si abituino. Siano narcotizzate dalla sfrontatezza della politica con la p minuscola che tutto può.

Carai era stato già candidato nel 2007 al terzo posto della lista per l’assemblea costituente regionale del Pd. A bocciare, quella volta, la candidatura politicamente imbarazzante fu Zingaretti.

“Come candidato debbo valutare e sottoscrivere le liste per l’assemblea costituente del Partito democratico – aveva spiegato Zingaretti -. E’ un dovere che impone anche un obbligo di selezione in base a criteri di rinnovamento e comprensibilità delle scelte da parte degli elettori. Per questi motivi, d’intesa col sindaco di Roma e candidato nazionale Walter Veltroni, non ritengo opportuna la candidatura di Salvatore Carai”.

La vicenda che metteva fuori Carai dai possibili candidati era sempre quella del finanziamento della difesa di otto ragazzi accusati di stupro di una bambina di 15 anni.

Ma c’erano anche gli attacchi furibondi ad Anna Finocchiaro nel corso di un consiglio comunale. “Talebana del cazzo” era stata definita da Carai. Quando si dice l’eleganza e la sottigliezza politica.

C’era stato poi in quel consiglio l’attacco frontale a Fassino.

Allora ci fu una sollevazione delle donne di centrosinistra.

Ma ricordo perfettamente il mio stupore quando in conferenza stampa Andrea Egidi annunciò la candidatura.

Conoscendo la sensibilità di molte delle donne che militano nel centrosinistra su certi temi, dissi che Carai sarebbe stato costretto a ritirarsi.

Fui guardato con sufficienza. Ma le cose andarono diversamente.

Ora Sposetti & c. hanno riproposto la candidatura di Carai.

Fortunatamente anche questa volta donne del Pd si sono ribellate alla candidatura.

Forse un po’ tardi. Ma insomma…

Ora però mi vengono spontanee alcune domande a Sposetti. Da quel professionista della politica quale è Sposetti sono certo riuscirà a rispondere chiarendo le idee a un povero dilettante come il sottoscritto. Speriamo ne abbia il coraggio. Perché vogliamo capire cosa è il Pd che Sposetti ha in mente.

Fa parte del dna del Partito democratico voluto da Bersani scegliere di finanziare la difesa di chi è accusato di stupro?

Fa parte della tradizione del Partito democratico voluto da Bersani usare termini come “cazzo” nel corso del consiglio comunale e per giunta rivolgendosi a una dirigente di primo piano e stimata come la Finocchiaro?

E’ questo il modo con cui il Pd di Bersani intende trattare le donne? Come dire… non proprio filone della tradizione della sinistra italiana.

Quali sono i meriti e quale la sintonia con i valori del Partito democratico del sindaco Carai?

Era proprio necessario candidare, proterviamente e sapendo benissimo a cosa si andava incontro, il sindaco Carai?

La concezione della politica di Bersani consiste nel tentativo di vincere con ogni mezzo?

Ma perché Sposetti pensa che un laico, che viene dalla tradizione della sinistra italiana, con tutti i pregi e gli errori di quella storia, dovrebbe sopportare la candidatura Carai?

E poi la vera domanda: Perché è stato candidato Carai?

Tesoriere ce lo spieghi… siamo tutto orecchi.