Mills condannato anche in appello
Corruzione, confermata la condanna a Mills in appello.
Ci sono volute quattro ore. Ma alla fine i giudici della seconda sezione della corte d’appello di Milano hanno deciso. E hanno confermato la condanna emessa in primo grado il 17 febbraio scorso a carico di David Mills, l’avvocato inglese accusato di corruzione in atti giudiziari.
Il legale, secondo la sentenza di primo grado, avrebbe preso 600mila euro da Berlusconi perché dicesse il falso o fosse reticente in due processi che riguardavano direttamente il premier.
Nel febbraio scorso Mills era stato condannato a quattro anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari. Era stato, inoltre, interdetto per cinque anni dall’esercizio dei pubblici uffici e obbligato a risarcire 250mila euro alla presidenza del consiglio, costituita parte civile.
La condanna è stata confermata in appello dalla corte di Milano, presieduta da Flavio La Pertosa, a latere Rosario Spina (relatore) e Marco Maiga.
I legali di Mills hanno già annunciato di voler ricorrere in Cassazione. “Non è finita qui – dichiara, risoluto, Federico Cecconi, uno dei suoi difensori -. Abbiamo elementi forti per ribaltare la sentenza”.
Il collega Alessio Lanzi si dice “profondamente amareggiato e a disagio”, e precisa: “la sentenza mette a dura prova la buona fede nello Stato di diritto”.
Quanto a Berlusconi, dopo la bocciatura del Lodo Alfano, il procedimento giudiziario a suo carico riprenderà, probabilmente, tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre, ma davanti a un altro collegio rispetto a quello che condannò Mills a febbraio.