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Università -Il Capo dello Stato lancia l'allarme sul debito pubblico e sul finanziamento alla scuola

“Ricerca, ritardo da colmare”

<p>Il presidente Giorgio Napolitano</p>

Il presidente Giorgio Napolitano

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ospite al Rettorato della Sapienza per la giornata “Sapienza Ricerca”, si è mostrato fortemente preoccupato per la carenza di fondi.

“La ricerca è in bilico, non tagliate la corda” recitava lo striscione dei precari e degli studenti.

Nel momento in cui il presidente Napolitano prendeva la parola i manifestanti hanno alzato piccoli cartelli con la scritta “Lodo Gelmini, oggi Sapienza domani ignoranza”. Gli addetti alla sicurezza si sono avvicinati ai giovani e in alcuni casi hanno strappato i cartelli. “Protestiamo contro i tagli alla ricerca e alla didattica che stanno avvenendo alla Sapienza”, hanno detto in seguito i giovani ai giornalisti.

“Nel finanziamento della ricerca scientifica c’è un ritardo serio da colmare – ha detto Giorgio Napolitano – e ci sono da superare incomprensioni e anche meschinità che portano a misurare in modo troppo ristretto le possibili ricadute delle scoperte sullo sviluppo del paese.

Il ritardo è ultra decennale e quindi attraversa diverse stagioni politiche e diversi governo e riguarda innanzitutto il finanziamento pubblico che dovrebbe essere adeguato e subito dopo quello privato che anch’esso non risulta a livello con ciò che avviene in altri paesi”.

Napolitano ha lanciato l’allarme sul debito pubblico. Intervenire nella spesa pubblica, riportando sotto controllo il debito ormai intollerabile ma al tempo stesso modificando l’ordine delle voci e delle priorità. “Il volume della spesa pubblica ha largamente ecceduto i limiti di un indebitamento normale e tollerabile – ha detto il Capo dello Stato -. La spesa pubblica deve essere senza dubbio ricondotta sotto controllo”.

“Da una ventina d’anni registriamo un trend negativo per i finanziamenti alla ricerca. Ora sono stati stanziati 450 milioni di euro – rende noto il rettore Luigi Frati – ma se i fondi non arriveranno chiederemo il commissariamento amministrativo dell’ateneo. La nostra Univesità intende rovesciare consolidati paradigmi, rendendo protagonisti gli studenti e i giovani ricercatori ed esonerando dal pagamento delle tasse i più bravi”.

12 ottobre, 2009 - 15.39