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Istruzione -Il ministro Gelmini punta sulla collaborazione con i parenti più stretti dei ragazzi per prevenire la violenza

“Scuola e famiglia contro il bullismo”

<p> Mariastella Gelmini</p>

Mariastella Gelmini

Combattere il bullismo cercando di far leva sui rapporti tra scuola e famiglia.

Hanno puntato in particolar modo su questi aspetti il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e quello per le Pari Opportunità Mara Carfagna, nel giorno della presentazione della Prima settimana contro la violenza e dell’Ottava giornata europea dei genitori e della scuola.

“Raccogliendo anche l’invito della Conferenza Episcopale Italiana, che ha chiesto di ripristinare la collaborazione tra genitori e scuola – spiega la Gelmini -, abbiamo promosso una serie di iniziative, anche utilizzando le nuove tecnologie, come gli sms per le assenze ingiustificate degli alunni o le pagelle online, che presto saranno attive”.

La Settimana contro la violenza, che quest’anno va dal 12 al 18 di ottobre, prevede che ogni istituzione scolastica, nell’ambito della propria autonomia, possa promuovere iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione, anche con il coinvolgimento delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato, rivolte agli studenti, ai genitori e ai docenti, sulla prevenzione della violenza fisica e psicologica.

“E’ importante – ha sottolineato la Gelmini – il contributo delle scuole sul tema del bullismo. Le chiamate che ci giungono al numero verde indicano che il problema è abbastanza serio, ma grazie alle iniziative di scuole e famiglie e alla loro fantasia abbiamo già riscontrato qualche risultato”.

Negli ultimi 12 mesi sono arrivate, dalle Prefetture e dai genitori, 302 segnalazioni per casi di bullismo avvenuti nelle scuole. Anche il ministro Carfagna ha puntato decisamente sul tema dell’educazione e dell’insegnamento del rispetto dell’altro.

“E’ importante veicolare la cultura della non violenza e della non discriminazione  - ha detto il ministro Carfagna – e per questo abbiamo siglato questo accordo con il Ministero dell’Istruzione, perché le scuole contribuiscano ad insegnare ai giovani il rispetto dell’altro, a prescindere dal colore della pelle, dall’orientamento sessuale e dalla loro religione”.

E a proposito di religione, il ministro per le Pari Opportunità è tornata sul tema del divieto di utilizzo del burqa. ”Non c’è spazio in Italia per quelle religioni che negano la pari dignità tra uomo e donna – ha dichiarato categorica – e per tutti quei simboli che hanno alle spalle storie di sopraffazione e di sottomissione delle donne”.

13 ottobre, 2009 - 16.44