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L'opinione di uno sporco comunista

Sic transex gloria mundi…

di Valerio De Nardo

 

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“Voglio vedere chi dirà ancora che destra e sinistra sono la stessa cosa. Tra escort e trans c’è una differenza palpabile”.

 

Così nel web cominciano a girare le battute sulla vicenda del ricatto al presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.

Nel palazzo di via Gradoli legato al sequestro di Aldo Moro da parte dalle Brigate Rosse pare fosse notorio che transessuali brasiliane ricevessero i loro clienti.

Lascia senza parole che un uomo conosciuto da milioni di telespettatori e investito di grandi responsabilità istituzionali frequentasse il seminterrato di quel condominio.

Si possono non condividere abitudini ed orientamenti sessuali dei personaggi pubblici, ma se rientrano nell’ambito del lecito essi vanno rispettati, possibilmente ignorati e lasciati nella loro sfera privata. La quale però non ha certamente lo stesso spessore di quella di un qualunque altro cittadino.

Quel che invece non si può e non si deve tollerare, in particolare a proposito di chi ha responsabilità istituzionali rappresentative di un corpo elettorale, sono la ricattabilità e la menzogna. Il presidente della Regione è stato sotto ricatto, non ha denunciato e, infine, non ha ammesso subito la verità: non aveva altra dignitosa possibilità che quella di rassegnare le dimissioni.

L’”autosospensione dalla carica” è un escamotage tecnico-politico fragile e poco sostenibile. Il lavacro elettorale, in questo caso, è l’unica seria via d’uscita.

Due ulteriori considerazioni. La prima è sul fatto che quattro carabinieri, che possono pur essere “mele marce” ma sono comunque elementi di un delicatissimo apparato dello Stato, siano i protagonisti criminali di questa vicenda. Si tratta di semplici balordi in divisa?
Questo versante della vicenda, che ritengo piuttosto inquietante, credo non vada trascurato, liquidato come un fatto di criminalità minore.

Possibile che quattro militari si giocassero carriera e futuro così, in questo modo quasi incredibile? Sinceramente c’è da augurarselo, perché nel clima di veleni che si respira in Italia si potrebbe anche pensare che i militi siano stati “imbeccati” da qualche maliziosa gola profonda con ben precise intenzioni politiche.

L’altra considerazione è sugli scandali sessuali di destra e di sinistra in Italia, sulla “palpabile” differenza fra essi. Anche nel caso del portavoce di Prodi, Silvio Sircana, l’accostamento (in quel caso in auto) del centrosinistra fu ad una transessuale, mentre nel caso delle escort di Palazzo Grazioli e Villa Certosa vengono alla ribalta giovani o meno giovani bellezze genuinamente femminili.

Dal punto di vista del contrasto di immagine l’arzillo settantatreenne ne esce in maniera ben più allegra e vitale di una sinistra meno ortodossa ma in fondo più triste.

Dopo tutto è pur vero che Vladimir Luxuria è stata parlamentare, ha vinto l’Isola dei Famosi e ha sdoganato il transgender. Ma credo che, comunque, non sia ancora giunto il tempo perché possa essere lei la prossima candidata alla presidenza della Regione Lazio per il centrosinistra.

Valerio De Nardo

30 ottobre, 2009 - 21.08