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“Sono rivelazione assurde”

<p>Il Lince, il mezzo usato dai parà in Afghanistan</p>

Il Lince, il mezzo usato dai parà in Afghanistan

“Lo escludo assolutamente”. Il generale Mauro Del Vecchio, oggi senatore Pd,tra l’agosto del 2005 e il maggio del 2006 è stato comandante italiano in Afghanistan.

Non ha dubbi: le rivelazioni del quotidiano britannico Times, secondo le quali gli italiani avrebbero pagato la compiacenza dei talebani in Afghanistan, “non corrispondono alla realtà, sono assurde”.

L’ex comandante italiano in Afghanistan, non esclude che le rivelazioni del Times, possano in qualche modo avere a che fare con l’annuncio da parte del primo ministro britannico Gordon Brown dell’invio di nuove truppe in Afghanistan, a condizione che gli altri alleati della Nato facciano altrettanto. “Potrebbe esserci anche una forzatura – dice Del Vecchio – da parte del quotidiano inglese, per fare pressioni sull’Italia. Quello che è certo, conclude il generale, è che il nostro coinvolgimento in Afghanistan rimane essenziale”.

“I servizi non erano alle mie dipendenze – spiega il generale – ma collaboravamo con loro per quanto attiene natualmente all’intelligence, che è essenziale per questo tipo di operazioni. Non ho mai avuto conoscenza o sentore che ci fosse questo tipo di pagamento dei talebani da parte dei servizi. Mi sembra di poterlo assolutamente escludere”.

Del Vecchio ricorda anche come, tra la fine del 2007 e l’agosto del 2008, “noi avevamo oltre al tradizionale comando della Regione Ovest anche la leadership del Comando della Regione Centrale, assumendo la responsabilità anche del distretto di Surobi”. E in quel periodo, continua il generale, “l’allora comandante di Isaf, il generale americano McKneel, espresse il suo compiacimento per come i nostri uomini svolgevano la loro attività a favore della popolazione, ma garantendo ugualmente la sicurezza a fianco delle forze afghane”.