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Esteri -Le dichiarazioni di Barroso all'indomani del Nobel per la pace a Obama

Un segnale di incoraggiamento

<p>Manuel Barroso</p>

Manuel Barroso

Reazioni diverse nel mondo al Nobel per la pace a Obama. Scontati i consensi dei leader mondiali occidentali, che per ragioni di politica e diplomazia non possono, che dare una lettura positiva alla decisione della giuria e ai festeggiamenti in Kenya, paese d’origine della famiglia del presidente statunitense.

Ma a sorprendere maggiormente è la mancanza di obiezioni dell’Iran, che dà una chiave di lettura di incorraggiamento per le ralazioni future.
Tra i diversi commenti a sostegn, anche quello del presidente della commissione europea Barroso. “Questo premio – ha detto Barroso – è un incoraggiamento per un impegno da parte di tutti coloro che possono contribuire per un mondo più sicuro.

È anche un riconoscimento delle aspettative create ovunque. L’Iran, invece, pur sostenendo di ritenere la scelta del premio “prematura”, per bocca del ministro degli Esteri Manoucher Mottaki, afferma che “se questo premio è causa di incoraggiamento per sconfiggere le politiche di guerra e unilaterali, noi non abbiamo nessuna obiezione”.

Il presidente del Consiglio italiano, Berlusconi, ha parlato di una decisione che è “un investimento per il futuro, perché un presidente Nobel per la Pace sarà tenuto a un comportamento assolutamente ecumenico”. Il presidente della Repubblica Napolitano, nel suo messaggio, parla di “visione innovativa e lungimirante in prospettiva della cooperazione internazionale”.
Secondo il presidente francese, Sarkozy, questo riconoscimento rafforzerà la determinazione di Obama “per preservare i grandi equilibri del nostro pianeta”. Il premier spagnolo Zapatero ha parlato, invece, di “una incitazione”.

10 ottobre, 2009 - 11.51