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“Voto trasparente e credibile”

<p>Hamid Karzai </p>

Hamid Karzai

Abdullah Abdullah, ex ministro degli Esteri afghano, ha chiesto che si rispetti la data scelta per il ballottaggio ovvero il 7 novembre.

“Ho chiamato la notte scorsa Karzai – dichiara in conferenza stampa – e mi sono complimentato per avere accettato l’organizzazione di un secondo turno elettorale”.

Si tratta del primo contatto ufficiale tra i due sfidanti dalle controverse elezioni del 20 agosto scorso. “Per quanto riguarda il ballottaggio, il mio unico desiderio è quello che si tenga nella data prevista, in buone condizioni sia sul piano della sicurezza che della trasparenza”, ha sottolineato Abdullah.

L’ex ministro degli Esteri ha quindi escluso l’ipotesi di un accordo politico con il suo avversario per la formazione di un governo di coalizione che renderebbe inutile il ballottaggio; una soluzione, questa, che non sarebbe del tutto invisa alle potenze occidentali. “Non mi faccio condizionare dalle pressioni della comunità internazionale”, ha assicurato.

Ci sono voluti quattro giorni per far accettare al presidente afgano Hamid Karzai i risultati definitivi del primo turno delle elezioni presidenziali del 20 agosto scorso, che gli attribuiscono il 49,67 per cento dei voti e lo costringono ora ad affrontare il ballottaggio con il rivale Abdullah Abdullah, dopo che era stato inizialmente indicato come vincitore con il 54 per cento dei voti.

Karzai, infine, ha accettato il risultato dopo aver subito forti pressioni dall’amministrazione Usa e dagli altri Paesi occidentali. Tutti i leader mondiali, da Obama a Gordon Brown, da Nicolas Sarkozy ad Angela Merkel fino a Silvio Berlusconi, hanno riconosciuto l’importanza del gesto di Karzai, che resta comunque il grande favorito nella vittoria del ballottaggio.

Intanto l’Onu ha annunciato che intende rimpiazzare più di 200 scrutatori implicati del primo turno delle elezioni presidenziali afgane, in occasione dell’organizzazione del ballottaggio tra Hamid Karzai e Abdullah Abdullah previsto per il 7 novembre prossimo.

“Ci sono circa 380 distretti elettorali in Afghanistan e noi proveremo a sostituire più di 200 scrutatori – ha spiegato Ban Ki-moon in un’intervista alla Bbc -. L’Onu prenderà tutte le misure necessarie in materia di amministrazione e sicurezza per evitare i brogli che hanno falsato lo scrutinio del 20 agosto scorso. Mi impegnerò personalmente per un turno elettorale trasparente e credibile”.