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“Costretto a restare in mutande”

<p> Piero Marrazzo</p>

Piero Marrazzo

“Mi sentivo come fossi stato sequestrato”.

E’ una delle ultime dichiarazioni di Piero Marrazzo, l’ex presidente della Regione Lazio, travolto dallo scandalo trans e cocaina.

Marrazzo è stato ascoltato dalla Procura di Roma il 2 novembre, come testimone e parte lesa nell’inchiesta sul ricatto.

Il verbale di due pagine è stato depositato oggi dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli ai giudici del tribunale del riesame, che dovranno pronunciarsi sulle istanze di scarcerazione presentate dai difensori dei quattro carabinieri ritenuti artefici del ricatto ai danni dell’ex presidente della Regione Lazio: Luciano Simeone, Carlo Tagliente, Nicola Testini e Antonio Tamburrino.

Agli inquirenti Marrazzo avrebbe raccontato che in casa di Natalie, il transessuale con il quale intratteneva una relazione, entrarono due persone che lo trattarono brutalmente, in modo violento.

“Mi spinsero in un angolo mentre ero in mutande e mi proibirono di tirarmi su i pantaloni – avrebbe raccontato l’ex governatore del Lazio – In tal modo per il mio abbigliamento mi trovavo in uno stato psicologico di inferiorità e umiliazione”.

“In più occasioni – ha poi continuato Marrazzo – cercarono di intimidirmi, come per farmi capire che erano armati. Per tutto quel tempo sono stato costretto a stare nella stanza da letto e solo in un’occasione, mi sono affacciato sulla soglia della porta e ho potuto vedere con chiarezza che vi erano due persone oltre a Natalie. Mi sentivo come se fossi stato sequestrato.

Natalie invece per qualche tempo mi è sembrato stesse fuori dal balcone. L’ho vista passare davanti alla stanza da letto, spinta verso il balcone, poi più nulla”.

Marrazzo ha anche spiegato agli inquirenti che per l’incontro con il trans non pagò 5mila euro, ma soltanto mille.

“Al momento dell’incontro con Natalie avevo con me 3mila euro – ha affermato l’ex presidente del Lazio -. Mille di questi li ho appoggiati su un tavolo, il resto è rimasto nel portafogli ed è stato poi preso dai carabinieri. In precedenza mi sono confuso sulla quantità di denaro che avevo, perché ricordavo che il giorno prima avevo effettuato un prelievo dal conto corrente a me intestato presso l’agenzia Unicredit di viale Mazzini dentro la Rai, di una somma di 5mila euro. Mi era rimasta la somma di 3mila dopo aver eseguito alcuni pagamenti per esigenze familiari”.

Marrazzo ha anche confermato agli inquirenti di aver consumato saltuariamente cocaina, quando si incontrava con i trans.

“Conosco Natalie già da qualche tempo e sono stato con lei in qualche altra occasione – ha aggiunto l’ex governatore – ma non più di due, tre volte dal gennaio di quest’anno”.

Oltre a Natalie l’ex conduttore di Mi manda Rai3, avrebbe parlato di altre frequentazioni con un altro trans di nome Blenda. “Nell’occasione di un incontro con Blenda – si legge ancora nel verbale – ricordo che è passato anche un altro trans del quale non rammento il nome. Mi sembra di aver avuto solo due incontri con Blenda”.

L’ex presidente della Regione Lazio ha infine tenuto a precisare che quando entrò in casa di Natalie non vide “alcun piatto con la cocaina”. Un particolare, invece, che spuntò solo “dopo l’irruzione dei due carabinieri e non ho visto chi l’ha collocata”.