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“I soldi servivano anche per la droga”

<p> Piero Marrazzo</p>

Piero Marrazzo

Ieri pomeriggio Piero Marrazzo è stato ascoltato dal procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli.

I magistrati hanno cercato di chiarire le diverse versioni dei fatti raccolte dall’ex governatore, dai trans implicati e dagli arrestati. Al centro dell’attenzione la presenza di cocaina nell’appartamento di Natalie.

“Qualche volta poteva capitare che quei soldi servissero anche per la droga”, avrebbe detto Marrazzo ai magistrati.

L’ex Presidente del Lazio però ha ribadito di non essere mai stato ricattato e di non essersi accorto che qualcuno stava girando un video.

Il compenso per Natalie fu di mille euro, avrebb edetto Marrazzo, spiegando ai magistrati che il 3 luglio aveva con sé cinquemila euro, ma che soltanto mille sarebbero stati pattuiti con Natalie. Marrazzo ha ribadito che i soldi gli vennero sottratti dal portafoglio dai due carabinieri infedeli, sottolineando di considerare l’episodio di luglio una rapina.

“Il mio assistito chiede di rispettare il dolore della famiglia – dichiara dopo l’interrogatorio il legale di Marrazzo, Petrucci - di sua moglie e delle sue tre figlie di cui due minorenni. Non è più un uomo pubblico e da oggi solo il silenzio può proteggere i suoi cari”.

I magistrati sono tornati a Palazzo di Giustizia per l’interrogatorio di Brenda, un altro dei trans che avrebbe incontrato l’ex governatore. Brenda però ha spiegato di non essere più sicura di aver riconosciuto Marrazzo come la persona che avrebbe incontrato nei primi mesi del 2009 così come dichiarato in un primo momento.

Quattro dei cinque carabinieri coinvolti saranno interrogati domani.