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“Il capo del governo eletto dal popolo”

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” È giusto che il Quirinale e il governo mantengano le loro funzioni nell’ambito di una leale collaborazione”. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in merito all’opportunità di una più chiara distinzione di ruoli tra i poteri del governo e del Parlamento e quelli di controllo del capo dello Stato, risponde a Bruno Vespa nel libro “Donne di cuori”.

“Sarà il Parlamento nei prossimi mesi a definire quale sia il modello più adatto alla realtà italiana – ha dichiarato il premier -. Ciò che conta è che il titolare del potere esecutivo venga scelto direttamente dal popolo. E con lui la forma di governo. Di fatto, è quello che già succede nella costituzione materiale. È ora che la Costituzione formale sia aggiornata e messa al passo con la realtà del Paese”.

Tra le grandi riforme di cui l’Italia ha bisogno, quella relativa alla riduzione del numero dei parlamentari. Riduzione, specifica Berlusconi, che “avevamo già realizzata nella nostra precedente legislatura ed è stata la sinistra a farla abrogare con un referendum. Comunque ci riproveremo e sono sicuro che ci riusciremo”.

Incalzato da Vespa su una data più precisa in cui vedrà finalmente la luce questa riforma, il presidente del Consiglio risponde: “I nostri parlamentari sono persone responsabili. Hanno dimostrato molte volte di non anteporre l’interesse personale a quello del Paese. Ma non sarà certo questa l’unica riforma in cantiere. Dopo il processo civile stiamo riformando il processo penale.

Dobbiamo costruire nuove carceri per ventimila detenuti. La situazione delle carceri che abbiamo ereditato è disastrosa. Uno Stato civile deve togliere la libertà a chi è stato condannato per aver commesso un reato, ma non può togliergli anche la dignità e perfino attentare alla sua salute. E poi la detenzione deve avere sempre la finalità di rieducare la persona.

Stiamo realizzando la riforma dell’università per abolire i diplomifici e quella della sanità per diminuire la spesa e aumentare la qualità delle cure. Entro l’anno sarà operativo anche il piano casa che consente di ampliare la propria abitazione a chi ne possiede una mono o bifamiliare senza intralci burocratici”.

Infine Berlusconi smentisce il rischio che il federalismo porti finanziamenti a regioni meridionali poco efficienti. “Al contrario – dichiara il premier -. Se non dimostreranno efficienza non avranno risorse: per questo il federalismo è una responsabilizzazione per tutti, e servirà a migliorare l’efficienza in tutto il Paese”.