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Riforma sanitaria, tocca al Senato

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Percorso in salita per riforma sanitaria di Obama.

Dopo l’approvazione della Camera dei deputati, arriva il vero e proprio scoglio: il Sentato, dove ci sono profonde divisioni anche all’interno del partito democratico.

Con 220 voti favorevoli e 215 contrari, tra cui il sostegno di un repubblicano e il no di 39 democratici, la Camera ha approvato sabato sera il disegno di legge che estenderà la copertura sanitaria a quasi tutti gli americani e impedirà l’applicazione di pratiche assicurative come il rifiuto di dare copertura a persone già ammalate.

Ma ora la battaglia passa al Senato, dove i lavori sulla priorità assoluta di Obama per la politica interna sono rimasti bloccati per settimane mentre il leader dei democratici Harry Reid cercava un approccio che potesse procurare i 60 voti necessari per superare gli ostacoli procedurali dei repubblicani.

I democratici non hanno margine di errore, dato che controllano esattamente 60 seggi tra i 100 che formano il Senato. Alcuni democratici moderati si sono opposti al progetto di Reid di includere nel disegno di legge un nuovo programma assicurativo del governo, noto come “public option”.

I repubblicani e alcuni democratici moderati alla Camera hanno espresso dure critiche per la cifra di 1.000 miliardi di dollari che si stima costerà la riforma, per le nuove tasse sui più ricchi e per quella che loro definiscono una interferenza eccessiva del governo nel settore sanitario privato.