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Ripresa senza occupazione

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“E’ cruciale un maggiore impegno del governi verso politiche strutturali per favorire la crescita sostenibile e l’occupazione, perché la crisi potrebbe aver inciso sulla capacità produttiva dell’eurozona”. Nel suo bollettino di novembre la Bce sottolinea sì che sono indispensabili la moderazione salariale e una sufficiente flessibilità del mercato del lavoro, ma avverte anche che servono efficaci incentivi all’occupazione per prevenire una disoccupazione strutturale molto più elevata nei prossimi anni.

Secondo la banca centrale europea ci sarebbe urgente necessità di politiche che promuovano concorrenza e innovazione per accelerare la ristrutturazione degli investimenti e creare nuove oppportunità imprenditoriali.

I governi di molti paesi dell’area dell’euro, per quanto attiene alle politiche fiscali, “devono far fronte a squilibri di bilancio ampi e in netta ascesa”. In assenza di una strategia di uscita chiara e credibile dalle misure adottate, questa situazione “potrebbe rischiare seriamente di compromettere la fiducia dei cittadini nella sostenibilità delle finanza pubbliche e nella ripresa economica”.

Il consiglio direttivo ha esortato quindi i governi a rendere note e attuare tempestivamente strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di riequilibrio dei conti che siano ambiziose, fondate su ipotesi di crescita realistiche e incentrate soprattutto sulla riforma della spesa”.