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Birmania - Contro i domiciliari

Suu Kyi, appello alla corte suprema

<p>Aung San Suu Kyi</p>

Aung San Suu Kyi

Suu Kyi, appello alla corte suprema contro i domiciliari.

I legali del leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi, hanno reso noto oggi, 13 novembre, di aver depositato un appello alla Corte Suprema contro gli arresti domiciliari a cui è costretta la loro assistita.

Gli avvocati della 64enne premio Nobel per la Pace, però, non si sono mostrati molto ottimisti.

Hanno detto di prevedere tempi lunghi, prima di ottenere una risposta.

“Abbiamo depositato l’appello alla Corte suprema questa mattina – ha spiegato l’avvocato Kyi Win -. La Corte suprema ci metterà del tempo per decidere se accoglierlo o meno”.

Aung San Suu Kyi è stata condannata ad agosto a tre anni di carcere per aver ospitato un americano nella sua abitazione lo scorso maggio, violando così le norme vigenti per il regime degli arresti domiciliari.

Il leader della giunta militare al governo in Myanmar ha successivamente trasformato la sentenza in 18 mesi di arresti domiciliari.

Suu Kyi ha trascorso oltre 14 degli ultimi 20 anni sottoposta a diverse forme di detenzione, per lo più ai domiciliari.

13 novembre, 2009 - 19.17