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I giornali che contano nel mondo

Cina superpotenza, la più letta del decennio

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L’ascesa della Cina è la notizia più letta nell’ultimo decennio“.

E’ il titolo di apertura dell’edizione online del quotidiano China Daily. L’ascesa della Cina a superpotenza economica sarebbe stata la notizia più letta degli ultimi dieci anni, superando quelle relative alla guerra in Iraq e agli attacchi dell’undici settembre, secondo uno studio condotto su alcuni mezzi di comunicazione.

The Global language monitor, che usa un algoritmo di ricerca sulla carta stampata, i media elettronici e Internet, ha effettuato un’analisi a campione, registrando l’interesse per la potenza asiatica, terza economia più grande del mondo, che avrebbe spostato gli equilibri internazionali.

Nell’articolo è anche riportata una top ten delle notizie più lette che riporta, tra le altre, la morte di Michael Jackson, l’elezione di Barack Obama a presidente degli Usa, la recessione mondiale e le conseguenze dell’uragano Katrina.




Lo dice un articolo del quotidiano francese online Le Monde, sulla base di un sondaggio Lh2 per France Bleu e il sindacato della stampa quotidiana regionale (Spqr).
Ne risulta che soltanto il 29% degli interrogati sa rispondere alla domanda “Come si chiama l’attuale presidente della vostra regione?”. Il 6% sbaglia nome e il 65% non risponde.
Tra i governatori regionali più popolari, si distingue la socialista Ségolène Royal, che può dormire sonni tranquilli. L’85% degli abitanti della sua regione, interrogati nell’ambito del sondaggio, sa della sua esistenza e ha fatto il suo nome senza esitazioni.
Ségolène è seguita da Georges Freche e da Martin Malvy e Michel Vauzelle, che dividono il terzo posto nella classifica della celebrità.

La notizia è comparsa questa mattina su Afrik.com, quotidiano online sull’attualità dell’Africa nera e del Maghreb.
I casi accertati di algerini infetti dal virus salgono a 340 e il rischio di una pandemia sembra sempre più prossimo. Finora i morti sono 12.
Il bilancio è stato reso noto due giorni fa, domenica 6 dicembre, dal ministro algerino della Salute, della popolazione e della riforma ospedaliera, Said Barkat.
Molti i casi registrati tra i bambini, nell’ambiente scolastico.
Al dilagare del virus, si sta cercando di porre rimedio con un’imponente campagna di vaccinazioni, che verranno eseguite in centri specializzati.

Con questa notizia apre l’edizione odierna del quotidiano online O Globo, che traccia un bilancio dei danni del maltempo nei giorni scorsi.
Dei 200 millimetri di pioggia attesi nel mese di dicembre nella capitale brasiliana, 70 ne sono caduti soltanto la scorsa notte.
Nella zona di Ipiranga il Centro per la gestione delle emergenze (Cge) ha dichiarato lo stato di allerta. Numerose le strade chiuse al traffico per via degli allagamenti.
Nella parte est della città una casa è crollata e un uomo di 45 anni è stato sepolto dalle macerie. Il corpo è stato trovato solo molte ore dopo, da alcuni cani impiegati nelle ricerche.
Non si tratta, certo, della prima vittima del maltempo. A San Paolo 10 persone sono morte. Mentre in tutto il Brasile si contano 15 vittime.


Guerra in Afghanistan in primo piano nell’edizione online del New York Times di questa mattina, 8 dicembre.
Lo staff di Obama sta elaborando una strategia per portare a termine il conflitto che ormai dura da otto anni e, da quanto si apprende, ha scelto di adottare la linea dura.
I funzionari dell’amministrazione hanno fatto sapere che, se gli Stati Uniti non agiranno in maniera più aggressiva, non riusciranno a porre un freno agli attacchi dei talebani, stanziati nelle zone controllate dai soldati americani.
I vertici militari statunitensi, secondo quanto si legge, hanno fatto sapere che il messaggio non ha il valore di un ultimatum, ma ha lo scopo di reclutare forze pachistane che aiutino a combattere le insurrezioni telebane in Pakistan.


Titola così l’edizione online del Times di Londra. Il quotidiano inglese riporta la notizia delle deflagrazioni di quattro autobombe, avvenute in rapida successione, questa mattina.
Secondo quanto si legge nell’articolo, le bombe sono esplose in luoghi diversi della città e sono state così potenti da scuotere edifici a circa dieci miglia di distanza. Dal mese di agosto, questo è il terzo multi attentato che avviene nella capitale irachena.
La violenza in tutto l’Iraq, secondo quanto si apprende, sarebbe diminuita drasticamente, dopo l’invasione degli Usa dal 2003. I dati ufficiali hanno dimostrato che, nel mese di novembre, sono state uccise circa 122 persone.
Tuttavia il governo di Baghdad e le forze armate Usa temono un aumento degli attacchi in vista delle elezioni presidenziali, previste per il mese di febbraio.

8 dicembre, 2009 - 12.28