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7,2 miliardi ai paesi poveri

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E’ stato raggiunto l’accordo tra i capi di Sato e il governo dell’Ue sul clima.

I ventisette si sono impegnati di versare ai paesi poveri, dal 2010 e il 2012, 2,4 miliardi di euro l’anno. Lo ha annunciato il presidente di turno e premier svedese Frederik Reinfeldt, durante la conferenza stampa finale.

“L’Unione europea riconferma tutti le promesse fatte nei mesi scorsi – ha affermato Reinfeldt -. Ci impegniamo a ridurre del 20% le emissioni di CO2 e di aumentare il taglio fino al 30% nel caso in cui gli altri paesi sviluppati facciano dei passi in avanti in questo senso”.

Soddisfatto anche il presidente della Commissione Barroso, secondo il quale il risultato raggiunto oggi va oltre le migliori aspettative.

Tutti i paesi, infatti, si sono impegnati a mettere a disposizione aiuti per 7,2 miliardi di euro, una somma che i paesi in via di sviluppo potranno usare per la lotta al cambiamento climatico.

L’Italia contribuirà con 600 milioni di euro, 200 milioni all’anno. Ad annunciarlo è stato Silvio Berlusconi, che ha definito “generoso” il contributo del nostro paese. E’ il quinto contributo “in classifica”, dietro quello di inglesi, francese, tedeschi e svedesi.

Londra ha offerto 1,6 miliardi di euro per il triennio, Parigi e Berlino 1,2 e Stoccolma si è attestata sugli 800 milioni, uno sforzo notevole per il paese, dovuto al suo ruolo di presidente di turno dell’Ue.

Contributi significativi sono arrivati dalla Spagna e dall’Olanda (300 milioni ciascuna), ma anche i paesi dell’est, la cui ricchezza procapite è molto più bassa della media Ue, non si sono tirati indietro, con offerte come i 50 milioni di euro della Polonia e i 12 della Repubblica ceca.