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Clima, accordo solo sui finanziamenti

<p>Barack Obama</p>

Barack Obama

Copenhagen, arriva l’accordo ma solo sui finanziamenti ai paesi più poveri.
Delude tutti l’impegno per le riduzione dei gas serra, l’accordo più atteso della storia per risolvere l’emergenza del surriscaldamento del pianeta.

Nessuna cifra è stata eaggiunta, solo la promessa degli stati ricchi di aggiornare i propri target a gennaio e un nuovo appuntamento: a Bonn tra sei mesi.
A conclusione delle due settimane di trattative, decisivo venerdì sera è stato l’intervento lampo di Obama che ha annunciato un’intesa con Cina, India e Sudafrica.

“E’ un passo avanti senza precedenti e molto significativo”, ha detto il presidente Usa che è subito ripartito per Washington prima ancora del voto finale. Ma, ha ammesso, “non basta” a risolvere il problema del cambiamento climatico.

“Abbiamo ancora molta strada da fare”, ha detto Obama spiegando che bisogna comunque creare un clima di maggior fiducia tra le nazioni più ricche e quelle più povere per riuscire a raggiungere un’intesa vincolante.

Tutti i paesi, industrializzati e non, hanno comunque nell’intesa concordato di fissare a livello nazionale i loro impegni e le misure da attuare. In particolare le nazioni industrializzate, leveranno il velo sui tagli per il 2020 il prossimo mese.

Per quanto riguarda i controlli, uno dei punti più spinosi del negoziato, si è deciso che i vari governi daranno le informazioni sulle loro emissioni tramite delle “comunicazioni nazionali” con la possibilità di attivare consultazioni internazionali.
Niente obiettivo per il momento del 50% di taglio alle emissioni di Co2 confermati solamente i cento miliardi di dollari di aiuti per i paesi in via di sviluppo entro il 2020.