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La Cassazione: "I rapporti devono essere improntati a un rispetto reciproco"

E’ reato dire “Vaffa…” ai vicini

Marcia indietro della Cassazione, che si pente di avere sdoganato il ‘Vaffa…” e afferma che questa espressione, almeno con i vicini di casa, non deve essere usata.

La motivazione avanzata è che “i rapporti di vicinato devono essere improntati a un maggiore rispetto reciproco tra le persone, perché altrimenti inducono a una impossibilità di convivenza, che invece è necessitata dalla quotidiana relazione nascente dal fatto abitativo, e che deve essere garantita”.

Questo è anche il motivo per cui la suprema corte ha annullato l’assoluzione dal reato di ingiuria nei confronti di un uomo che era stata pronunciata dal giudice di pace di Ancona il 10 marzo 2009.
In particolare, secondo alcune testimonianze, durante un alterco con i vicini di casa, per motivi di parcheggio, l’uomo aveva detto “fate schifo, vaff…. a te e a chi ti ci ha portato”.

Per il giudice di merito, come affermato altre volte dalla Cassazione, la frase era ormai entrata nel comune lessico e non ha valenza offensiva. Ma ora la Cassazione, con la sentenza 3931, ha cambiato idea e ha deciso che “le frasi tra ‘fate schifo e vaff…’, nel contesto di vicinato in cui sono state pronunciate, hanno mantenuto la valenza spregiativa dell’onore e del decoro della parte lesa che esse contengono”.

29 gennaio, 2010 - 12.49