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Scienze e tecnologie - Coinvolti 196 paesi

Attacco hacker a 2.500 aziende

Oltre 75mila tra computer e server di circa 2.500 aziende violati in 196 paesi.
Il bilancio del più grande e sofisticato attacco hacker mai registrato sino a oggi. A darne notizia è il Washington Post.

L’attacco telematico è stato scoperto da una ditta della Virginia, la Netwitness, ed è iniziato alla fine del 2008.
La scoperta è avvenuta il mese scorso: sono state prese di mira email, dati aziendali, carte di credito, le credenziali di accesso dei dipendenti delle aziende della sanità e della tecnologia.

Tra i paesi più colpiti da una rete di hacker est-europei figurano gli Usa, il Messico, l’Arabia Saudita, l’Egitto e la Turchia.
L’intrusione è stata scoperta il 26 gennaio scorso da Alex Cox, un ingegnere di NetWitness.
L’esperto ha individuato il cosiddetto Kneber bot, un sistema interlacciato di almeno venti server e computer gestito, da un gruppo di hacker localizzati nell’Est Europa, che avevano creato un centro di controllo in Germania.

Secondo gli esperti, gli attaccanti sono riusciti a far scaricare ad ignari dipendenti di molte aziende dei software da siti controllati dagli stessi hacker, oppure inviando mail infette che hanno aperto loro le porte dei sistemi informatici di migliaia di aziende.
Per l’intrusione è stato utilizzato uno tra gli spyware più insidiosi, denominato ZeuS. Secondo il Wall Street Journal, l’attacco ha colpito anche dieci agenzie governative statunitensi.

18 febbraio, 2010 - 10.55