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Attacco suicidia in Daghestan, 11 morti

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Duplice attacco suicida in Daghestan.

Torna l’incubo del terrorismo a Mosca. La prima delle due esplosioni avvenute questa mattina a Kizlyar è stata provocata da un attentatore kamikaze.

Lo ha reso noto il ministro degli interni russo Rashid Nurgaliev, che ha ricostruito la dinamica dell’episodio.
Dalle prime ricostruzioni, la prima esplosione sarebbe avvenuta quando una pattuglia della polizia con a bordo due agenti ha inseguito e si è avvicinata a una Niva, che aveva commesso un’infrazione stradale.

A farsi saltare in aria, provocando la seconda delle due esplosioni a Kizlyar, nel Caucaso settentrionale, sarebbe stato un kamikaze vestito da poliziotto.
Tra le vittime anche il capo della polizia locale, Vitali Vedernikov. Le esplosioni sono avvenute a 300 metri di distanza dall’edificio della polizia locale e dell’Fsb.

Kizlyar, al confine con la Cecenia, è nota come città del cognac e salì all’onore delle cronache nel gennaio del 1996 per un sanguinoso raid compiuto da Salman Raduiev, uno dei capi degli indipendentisti ceceni. Nel duplice attentato di Kizlyar sono rimaste ferite anche 23 persone, tra cui 18 poliziotti.

Il ministro degli interni russo Rashid Nurgaliev ha ordinato di aumentare la sicurezza degli edifici importanti e dei posti pubblici in Daghestan, dopo le due esplosioni che hanno causato la morte di otto esponenti delle forze dell’ordine e di un passante.