Oggi la Grecia sarà probabilmente paralizzata dal secondo sciopero nazionale in due settimane contro il piano di austerità deciso dal governo.
L’astensione dal lavoro di 24 ore bloccherà aeroporti e scuole, ospedali e siti turistici, ma difficilmente fermerà i piani del premier George Papandreou per tagliare la spesa e alzare le tasse per porre freno a un deficit enorme e ripristinare la fiducia nell’economia greca oggi in crisi.
Sotto la pressione dei mercati e dei partner dell’Unione Europea, il governo ha presentato la scorsa settimana un nuovo pacchetto-austerity da 4,8 miliardi di euro, che comprende l’aumento dell’Iva, riduzioni ai salari dei dipendenti pubblici e il congelamento delle pensioni.
Il livello di partecipazione allo sciopero e alle manifestazioni sarà attentamente valutato dall’estero. I politici Ue, le agenzie di rating e i mercati finanziari hanno accolto positivamente l’ultimo pacchetto-austerity, ma lo vogliono vedere applicato rapidamente e in pieno. Perché ciò accada, serve il sostegno dell’opinione pubblica.
“In Grecia sarà tutto fermo, ma la maggioranza della popolazione comprende che non c’è altra opzione”.