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“Il premier mette a rischio l’equilibrio tra i poteri”

<p> Silvio Berlusconi</p>

Silvio Berlusconi

Il Csm attacca il presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

”Episodi di denigrazione e di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati sono inaccettabili – scrive il Csm nella pratica aperta a tutela dei magistrati -. Il premier mette a rischio l’equilibrio stesso tra poteri e ordini dello Stato sul quale è fondato l’ordinamento democratico di questo Paese”.

Il documento è stato approvato all’unanimità dalla Commissione e verrà discusso domani pomeriggio dal plenum di Palazzo dei Marescialli.

La pratica era stata aperta a settembre scorso dopo le accuse di Berlusconi ai pm antimafia di Milano e Palermo  quando il premier aveva definito le loro inchieste “inutili sprechi finanziari”. Poi le dichiarazioni a Ballarò, dove aveva bollato i pm di Milano come ”comunisti”. E, tra le altre, le affermazioni con cui Berlusconi aveva paragonato l’aggressione delle toghe a quella da lui subita in piazza Duomo per mano di Massimo Tartaglia. ì

Le dichiarazioni di questi ultimi mesi del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi contro le toghe rappresentano ”un gravissimo vulnus alla credibilità della giurisdizione”. E ancor di più perché ”provenienti dal massimo rappresentante del potere esecutivo”.

Secondo Palazzo dei Marescialli, l’interpretazione “in chiave politica delle condotte dei magistrati, nell’esercizio delle loro funzioni, come manifestazione di una persistenza e dolosa volontà persecutoria, costituisce elemento di discredito della funzione giurisdizionale, soprattutto quando si asserisce in termini di assolutezza l’esistenza di una cospirazione posta in essere dalla magistratura nella sua maggioranza o da una parte di essa”.

Per il portavoce del Pdl Daniele Capezzone, le ”prese di posizione come quella di oggi confermano l’opinione di tanti italiani sul carattere sempre più politicizzato di settori della magistratura. C’è da chiedersi se il Csm non si ritenga, ormai, una sorta di Terza Camera titolata a muoversi come soggetto politico”.