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Politica - Il ministro La Russa dopo la promulgazione del decreto salvaliste

“Il Tar non ci può dare torto”

<p> Ignazio La Russa</p>

Ignazio La Russa

“Non si poteva per un timbro impedire il voto di nove milioni di italiani. Sarebbe stata una pretesa da Unione Sovietica”.

A parlare è il ministro della Difesa Ignazio La Russa, dopo promulgazione del decreto interpretativo sulle liste per le elezioni regionali approvato dal consiglio dei ministri e firmato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

“Abbiamo fatto una norma interpretativa per coprire i vuoti di legge – ha spiegato il ministro durante un’intervista -. A Roma, per esempio, se chi viene a presentare le liste trova occupata la cancelleria, che succede? La legge non lo regolamenta”.

La soluzione trovata, nelle parole del ministro, è “una norm a che spiega che conta soltanto l’orario di arrivo nel locale”.
Dopo aver ringraziato “tantissimo” il capo dello Stato, La Russa ha affrontato la questione della Lombardia: “Erano solo questioni formali, di timbri”.

E non ha visto errori politici nella strategia del Pdl, “solo uno, clamoroso, di sottovalutazione: non avere previsto di consegnare le liste il giorno prima del richiesto”. Nella lettura del ministro “questo decreto serve al Tar per decidere meglio. Ora è impossibile che ci dia torto”.

6 marzo, 2010 - 10.20