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Nuove leggi tra politica e giustizia

<p> Angelino Alfano</p>

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano

L’Anm chiede al Parlamento un intervento per regolamentare la partecipazione dei magistrati alla vita politica.

Il sindacato delle toghe in pratica vorrebbe “un intervento legislativo che adegui la legge elettorale per le amministrative a quella per il Parlamento nazionale, introducendo un divieto per i magistrati di partecipare alle elezioni, o assumere incarichi di governo nelle amministrazioni locali o nei luoghi dove hanno precedentemente esercitato la funzione giudiziaria”.

Secondo il sindacato, infatti, una tale misura va adottata per allontanare il rischio di una “impropria commistione tra la funzione giudiziaria e l’impegno politico” che può essere scongiurato attraverso l’ istituzione di una commissione di studio impegnata a “individuare modifiche al codice deontologico e allo statuto dell’Anm che fissino paletti sui temi della questione morale e del rapporto tra magistratura e politica”.

“Le recenti cronache giudiziarie – si legge nella nota ufficiale – hanno fatto emergere la preoccupante diffusione di fenomeni di corruzione della vita pubblica e hanno visto il coinvolgimento in indagini anche di magistrati”.

L’ultimo punto sollevato dall’Anm riguarda l’opportunitĂ  per i magistrati che hanno scelto la strada politica di ri-indossare la toga. Anche su questo il sindacato dei magistrati attende maggiori delucidazioni da parte del Parlamento, al fine di minimizzare i contorni ancora sfumati che inquadrano il rapporto tra l’ordine giudiziario e la politica.