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Rose Gray, la mia seconda madre

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Rose Gray, la mia seconda madre e una grande cuoca.

Il Times online apre l’edizione di questa mattina, 2 marzo, con il ricordo di Ben Rogers sulla vita e lo stile di una cuoca inglese.
Ben ha visto Rose per l’ultima volta poco prima di Natale, si legge nell’articolo. Non sapendo che quel pranzo sarebbe stato l’ultimo che avrebbe condiviso insieme alla donna. Già allora, racconta, era esile. Una fragilità che non le ha impedito, in quell’occasione, di dirigere il pranzo e offrirlo con il fascino che la contraddistingueva.

Rose è ricordata per essere l’esempio di un cuoco tipicamente inglese. Un valore all’esistenza di tutti. Una gioia contagiosa. I problemi, continua l’articolo, li risolveva trattandoli allo stesso modo, che si trattasse di un piatto riuscito male o della sua recente battaglia contro il cancro.

Un atteggiamento maturato probabilmente per il terribile episodio che ha caratterizzato la sua vita della donna. Il padre e la sorella morti in un incendio nella casa di famiglia, mentre la madre era incinta di lei. Tutti ingredienti che l’hanno portata a essere un esempio da imitare, dedicandole addirittura uno spazio sul giornale.



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Ue, via libera alla patata geneticamente modificata. [3]

Alimentazione in primo piano nell’edizione online de El Pais. Il quotidiano spagnolo riporta la notizia dell’approvazione della commissione europea, dodici anni dopo l’ultimo, di cinque nuovi alimenti geneticamente modificati.
Tra questi anche una varietà di patata. I cinque alimenti potranno, dunque, essere coltivati a fini commerciali.

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Cile, abitanti del caos e nell’inquietudine. [5]

Due giorni dopo il potente sisma che ha devastato il Cile, la stragrande maggioranza dei 220mila abitanti di Conception, vive e dorme nelle strade sventrate, o in ripari di fortuna. Come scrive il quotidiano francese online LeMonde, le case sono state interamente sbriciolate dal terremoto. E le scosse, che continuano senza sosta, stanno facendo crollare altri palazzi, tra la rabbia e la disperazione di chi vi abitava.
Nelle due regioni più colpite del Paese, Maule e Bio Bio, rimaste senz’acqua, elettricità e collegamenti telefonici, gli abitanti si lamentano della lentezza del governo, che non fornisce ancora né medicine, né aiuti alimentari.
Gli episodi di sciacallaggio, intanto, aumentano. Supermercati e negozi vengono presi di mira da chi, ormai, non ha più niente da perdere.
L’ultimo bilancio ufficiale delle vittime è arrivato a 723 morti e 19 dispersi. Il ministro dell’Interno Edmundo Perez Yoma ha riconosciuto la gravità della situazione, con problemi di trasporti e comunicazione telefonica. L’aeroporto di Santiago, per il momento, resta chiuso, mentre autobus e metro hanno ripreso a circolare. Ma la tensione resta alta, insieme alla paura di un disastro economico che getti il Paese sul lastrico.

La notizia, pubblicata dal quotidiano El-Moudjahid, è comparsa anche sul quotidiano online Afrik.com.
Secondo la gendarmeria nazionale algerina i narcotrafficanti e i contrabandieri sarebbero armati pesantemente. Le inchieste condotte dai servizi della gendarmeria hanno rivelato che alcuni detengono illegalmente fucili da caccia e armi da guerra, fabbricate clandestinamente.
Sarebbero soprattutto dei cittadini algerini residenti nell’interno a possedere le armi. Un traffico che sarebbe in crescita, con ripercussioni notevoli sulla sicurezza nazionale, dal momento che coinvolgerebbe cartelli criminali dediti anche al traffico di droga e metalli preziosi.