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Stanotte torna l’ora legale

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Alle due del mattino di domenica 28 marzo si torna all’ora legale.

Un’ora in meno di sonno nel weekend. Ma anche risparmi economici. E meno inquinamento nell’ambiente.
Il nuovo orario resterà in vigore per sette mesi, fino all’ultima settimana di ottobre. Termina così il periodo di ora solare, che accompagna i cinque mesi invernali, con l’obiettivo di recuperare un’ora di luce in più a fine giornata.

L’ora legale, secondo Terna, la società che gestisce la rete elettrica, farà risparmiare 644 milioni di kwh e l’emissione di 300 mila tonnellate di anidride carbonica nell’aria.

In termini di costi, la stima di Terna prevede nei prossimi sette mesi complessivamente un risparmio economico pari a novanta milioni di euro: circa metà del consumo medio domestico annuo di tutto il Friuli Venezia Giulia.

La genesi dell’ora legale ha origini nel Settecento. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin, ma l’idea non ebbe però grande seguito anche perché, all’epoca, i risparmi sarebbero stati relativamente bassi. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l’idea venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora avanti in estate.

In Italia l’ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in vigore fino al 1920. L’adozione definitiva risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996 quando si stabilì di prolungarla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.