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Esteri -Lanci di uova e lacrimogeni tra i deputati

Accordo Russia-Ucraina, rissa in Parlamento

<p>Russia</p>

Russia

L’accordo tra Russia e Ucraina sulla base di Sebastopoli ha scatenato una vera e propria battaglia in Parlamento.

A Kiev è stata ratificata solo al termine di uno scontro dei deputati, con lanci di uova e lacrimogeni.

L’intesa, definita a Kharkiv il 21 aprile scorso dal presidente russo Dmitrij Medvedev e dall’ucraino Viktor Yanukovich, consente alla Flotta russa del Mar Nero di restare all’ancora in Crimea fino al 2042, con la possibilità di prolungare ancora di altri cinque anni.

In cambio i russi hanno concesso all’Ucraina sconti sulle forniture di gas che nell’arco di dieci anni ammontano circa a 40 miliardi di dollari.

Un impegno gravoso per il budget russo: Vladimir Putin, che era a Kiev per incontrare il premier ucraino Mykola Azarov, ha osservato che nessuna base militare al mondo costa così tanto, e nel suo ormai tipico linguaggio colorito ha detto che per quei soldi lui si sarebbe anche “mangiato Yanukovich”.

La base navale in Crimea, ha però ammesso, è cruciale per la Russia dal punto di vista strategico: con l’arrivo del filorusso Yanukovich al potere, Mosca non ha perso tempo per riagganciare la più importante delle ex repubbliche sovietiche.

Per l’opposizione, guidata da Yulia Tymoshenko, il patto con la Russia equivale invece a un tradimento. Sulla presenza di basi militari straniere sul territorio nazionale la Costituzione ucraina è piuttosto ambigua, ma il predecessore di Yanukovich, Viktor Yuschenko, aveva chiarito che alla scadenza degli accordi in vigore, nel 2017, i russi avrebbero dovuto abbandonare la base.

«Quella di oggi è una pagina nera nella storia dell’Ucraina e del Parlamento ucraino», ha detto Yulia Tymoshenko ai giornalisti. Per proteggersi da una pioggia di uova, lo speaker Volodymyr Litvyn ha dovuto farsi proteggere da due ombrelli retti da assistenti, mentre i deputati dell’opposizione ricoprivano l’aula con un’enorme bandiera ucraina gialla e azzurra e lanciavano lacrimogeni.

Imperterrito Litvyn ha fatto procedere la votazione, e la coalizione che sostiene Yanukovich è riuscita a raccogliere dieci voti più – 236 – di quelli necessari per ratificare l’accordo con Mosca. Dove la Duma è ben più addomesticata: l’intesa sulla flotta – malgrado il carico per il budget nazionale – è passata in contemporanea con Kiev, ma all’unanimità (410 a zero).

27 aprile, 2010 - 18.34