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“Rifletti sulla creazione di gruppi autonomi”

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“Rifletti bene sulla decisione di dar vita a gruppi autonomi perché se lo farai l’inevitabile conseguenza dovrebbe essere quella di dover lasciare la presidenza della Camera”.

Questa, a quanto riferiscono fonti della maggioranza, sarebbe la replica di Silvio Berlusconi al presidente della Camera, Gianfranco Fini, che nel corso del pranzo a Montecitorio avrebbe ventilato l’ipotesi di dar vita a gruppi autonomi.

Dopo le dichiarazioni del premier, stando alle stesse fonti, Fini si sarebbe riservato di comunicare una decisione entro la prossima settimana.
Immediate le repliche della maggioranza e dell’opposizione. Schifani avrebbe detto che se la maggioranza dovesse dividersi non resterebbe che dare la parola agli elettori.

I coordinatori del Pdl hanno definito “incomprensibile” il comportamento del presidente della Camera. ”Gli italiani hanno riconfermato la fiducia al governo e premiato il progetto del Pdl”. Per questo, in una nota, i coordinatori del Pdl Denis Verdini, Sandro Bondi ed Ignazio La Russa parlano di ”profonda amarezza per l’atteggiamento di Fini, che appare sempre più incomprensibile rispetto a un progetto politico comune per il quale abbiamo lavorato concordemente in questi ultimi anni, un progetto di importanza storica che gode di un consenso maggioritario nel popolo italiano”.

Sostegno, invece, da Di Pietro. ”Per il bene del Paese prima ci liberiamo del sistema piduista, che sta portando avanti Berlusconi nel governare non solo il Paese, ma anche nel guidare il Parlamento, meglio. Mi fa piacere che lo abbia capito anche Fini e mi auguro che la prossima volta lo capiscano anche gli italiani”.
”Berlusconi deve governare fino al termine della legislatura perché così hanno voluto gli italiani. Il Pdl, che ho contribuito a fondare, è lo strumento essenziale perché ciò avvenga.

Così il presedente della Camera Gianfranco Fini sembra gettare acqua sul fuoco dopo il colloquio con Silvio Berlusconi.
Pertanto il Pdl va rafforzato, non certo indebolito – ha continuato Fini -. Ciò significa scelte organizzative, ma soprattutto ciò presuppone che il Pdl abbia piena coscienza di essere un grande partito nazionale, attento alla coesione sociale dell’intero Paese, capace di dare risposte convincenti ai bisogni economici del mondo del lavoro e delle famiglie, garante della legalità e dei diritti civili, motore di riforme istituzionali equilibrate e quanto più possibile condivise. Ho rappresentato tutto ciò al Presidente Berlusconi”.