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Ru486: maggiori rischi, serve medico accanto

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”La prevenzione dell’aborto diventerà impossibile se si diffonde a macchia d’olio l’uso della pillola RU486”.

A dichiararlo il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, nel corso di una trasmissione televisiva.
Il sottosegretario ha insisto sull’esigenza di maggiore chiarezza e informazione per le donne, sottolineando l’importanza del ricovero di tre giorni durante la somministrazione della terapia.

”E’ vero che se una donna firma per lasciare l’ospedale non può essere trattenuta perché non si tratterebbe di un sequestro – ha continuato -, ma l’aborto farmacologico può essere equiparato in termini di sicurezza a quello chirurgico, solo a patto che la donna sia sotto il diretto controllo dei medici in ospedale. La sua mortalità è dieci volte superiore rispetto a quello chirurgico.

Questo non è l’aborto facile – ha concluso la Roccella -. Lo voglio ripetere, è un aborto più diffiile, più rischioso, più doloroso con una sicurezza minore, molte più complicazioni. Ecco perché è giusto che avvenga con la costante presenza di un medico accanto”.