Sotto interrogatorio i tre volontari di Emergency fermati ieri in Afghanistan.
E’ stato riferito dal ministero dell’Interno di Kabul. L’obiettivo del governo sarebbe quello di verificare la loro posizione all’interno dell’ospedale di Lashkar-Gah di “materiale che costituiva una minaccia”.
“Quello che si vuole sapere – ha precisato il rappresentante del ministero dell’Interno afghano – è come quel materiale è entrato nell’ospedale”. Riguardo alle dichiarazioni riguardanti il progetto di attentare alla vita stessa del governatore della provincia meridionale di Helmand, il portavoce ha detto di “non poter fare nostre nè respingere quelle dichiarazioni”.
I tre rimangono in stato di fermo. Sono Marco Garatti (49 anni), Matteo Dell’Aira (41 anni), Matteo Pagani Gauzzugli Bonaiuti (29 anni). Per loro l’accusa è di aver partecipato a un complotto per uccidere governatore di Helmand. In mattinata, secondo quanto riportano fonti vicine alla Farnesina, l’ambasciatore italiano a Kabul Claudio Glaentzer ha potuto incontrarli.
L’ambasciata a Kabul, ha aggiunto la fonte, “è in stretto contatto con la Ong italiana. Lo stesso ministro Frattini segue con particolare attenzione gli sviluppi della vicenda anche attraverso contatti diretti con le più alte autorità afghane”.