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Monopolio sugli ortofrutticoli, 70 arresti

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Imponevano il monopolio dei trasporti su gomma ai commercianti e agli autotrasportatori di ortofrutticoli in tutto il centrosud Italia, 70 arresti.

La conseguenza era la lievitazione dei prezzi della frutta.

Il “cartello” era formato dal clan casertano dei Casalesi, dai clan napoletani dei Mallardo di Giugliano e dei Licciardi di Secondigliano e dalle cosche siciliane dei Santapaola ed Ercolano di Catania.

Circa 70 gli arresti nel corso dell’operazione. Sequestrati, inoltre, veri e propri arsenali di armi da guerra provenienti dalla Bosnia e beni appartenenti alle società e aziende contigue al cartello mafioso nei maggiori mercati ortofrutticoli della Campania, del Lazio e della Sicilia.

Dalle indagini è emerso che i capi delle organizzazioni camorriste e mafiose si riunivano in un’azienda di trasporti del casertano per decidere le strategie e le alleanze.

La cupola imponeva alle ditte che operano nell’ambito dei mercato ortofrutticoli del centrosud un’unica ditta di trasporti, catanese, gestita da Giuseppe Ercolano. Nel mirino di mafia e camorra era finito anche il mercato di Fondi, ritenuto uno dei più importanti d’Europa e sotto il controllo della fazione Schiavone del clan dei Casalesi. Per portare frutta e ortaggi da Fondi alla Sicilia la ditta di autotrasporti era sempre quella di Ercolano.

Fra gli arrestati c’è anche Paolo Schiavone, figlio del boss Francesco Schiavone, detto “Cicciariello”, attualmente in carcere, quest’ultimo cugino omonimo di Francesco Schiavone detto “Sandokan”, capo storico del clan e da anni in carcere al 41bis. Paolo Schiavone, 27 anni, era in viaggio di nozze ed è finito in manette a bordo di una nave della Msc, mentre era di ritorno a Napoli da una crociera nel Mediterraneo. Da quando il padre è in carcere, secondo gli inquirenti il giovane Paolo aveva “un ruolo di primo piano” nel clan.