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“Non farò come nel caso Biagi”

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“In questa occasione non faccio come nel caso di Biagi. Non me ne vado. Altrimenti sembra che mi hanno beccato con il sorcio in bocca. Io non ho colpe e non faccio decidere da una campagna mediatica il ruolo che devo svolgere come ministro della repubblica. Non scappo”.

A dichiararlo è Claudio Scajola intervistato dal Giornale.
“Non ho alcun problema a raccontarle la verità ed è molto semplice, sono assolutamente certo che nessuno può aver detto questo, perché non è vero”, ha affermato Scajola, in riferimento alle testimonianze per cui gli sarebbero stati forniti 900mila euro, frazionati in ottanta assegni, per un comprare una casa a Roma.

“Nessuno mi accusa di nulla – ha spiegato nell’intervista al quotidiano di Vittorio Feltri – perché io non sono indagato. So che c’è un’inchiesta in corso. Le uniche cose che so sono solo quello che leggo sui giornali e che mi riguardano”.
E parlando delle notizie lette sul suo conto nei giornali. “Con grande piacere – ha concluso – ho avuto una partecipazione solidale e vastissima alla mia sofferenza, che un pò mi rincuora. Qualcuno si è accorto che da due anni svolgo il ruolo di ministro dello Sviluppo economico, facendo qualcosa di buono per il mio paese”.

Solidarietà anche dall’opposizione. “Mi pare abbia avuto una posizione molto responsabile e da alcuni singoli mi sono arrivate telefonate di sostegno che mi hanno fatto piacere”.