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Politica -Il premier torna a difendere il ddl sulle intercettazioni

Berlusconi: “Siamo tutti spiati”

<p> Silvio Berlusconi</p>

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi torna a difendere la nuova legge sulle intercettazioni.

“Sento che ora si parla di mettere in calendario per il mese di settembre il ddl intercettazioni – osserva critico il premier con il pensiero rivolto al Presidente della Camera Gianfranco Fini -. Poi bisognerà vedere se il Capo dello Stato vorrà firmarlo. E poi, quando uscirà, ai pm della sinistra non piacerà e si appelleranno alla Corte costituzionale che, secondo quanto mi dicono, lo boccerà”.

“Ma – assicura Berlusconi – non c’è vera democrazia se in Italia siamo tutti spiati, se ci sono 150 mila telefoni sotto controllo e 7 milioni e mezzo di persone che possono essere ascoltate. Non siamo in un paese civile, non è una vera democrazia. Non viene tutelata la libertà di parola. Non possiamo tollerarlo più”.

Del resto, fa notare Berlusconi “ci sono voluti 4 mesi per fare la legge, poi il consiglio dei ministri l’ha varata, poi è stata 11 mesi alla Camera, poi ancora 12 mesi e mezzo al Senato”. Un tempo sufficiente a respingere preventivamente la critica di un dibattito strozzato. Quindi è evidente l’intenzione del premier di procedere spediti, sebbene il terreno sia in tutta evidenza minato.

“Affermazioni scomposte e pericolose”, reagisce infatti Pierluigi Bersani, segretario del Pd, mentre l’Anm, con il presidente Luca Palamara, contesta al premier di sbagliare numeri.

Sul tema interviene anche l’Osce precisando che è “normale e consueto” che l’istituzione faccia sentire la sua voce nei processi parlamentari, ma sottolineando anche che “naturalmente il Parlamento italiano è sovrano e indipendente”. Lo ha detto Roland Bless, vice della responsabile per la libertà dei media Dunja Mijatovic che ieri aveva criticato in un comunicato il ddl. “Noi – ha aggiunto – non abbiamo autorità, ma il parlamento deve sapere che questa legge, se passa, non è in ottemperanza con gli standard Osce”, condivisi anche dall’Italia.

16 giugno, 2010 - 19.17