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Cronaca - Il senatore del Pdl dopo la lettura della sentenza d'appello

Dell’Utri: “Mangano è stato il mio eroe”

<p> Marcello Dell'Utri</p>

Marcello Dell'Utri

Dell’Utri: “Mangano è stato il mio eroe”.

E’ il commento del senatore Marcello Dell’Utri, condannato a sette anni di reclusione dai giudici della seconda sezione della corte d’appello di Palermo, per concorso esterno in associazione mafiosa.
In primo grado al parlamentare del Pdl erano stati inflitti nove anni di reclusione. Dell’Utri dovrà anche pagare delle spese sostenute dal Comune e dalla Provincia di Palermo, per un totale di sette mila euro.

La corte, modificando la sentenza di primo grado, ha invece assolto Dell’Utri limitatamente alle condotte contestate come commesse in epoca successiva al 1992 perché “il fatto non sussiste”, riducendo così la pena da nove a sette anni di reclusione.
“E’ una sentenza più o meno come l’aspettavo – ha dichiarato Dell’Utri -. Sapevo che non ci sarebbe stata assoluzione. E’ un verdetto pilatesco – ha continuato il senatore del Pdl – da una parte ha dato un contentino alla procura, dall’altra c’è una grossa soddisfazione perché ha escluso tutte le ipotesi sulla stagione politica delle stragi dal ’92 in poi.

Poi, ha ripetuto: “Vittorio Mangano è stato il mio eroe – e ha spiegato-. Era in carcere, ammalato più volte è stato invitato a parlare di me e Berlusconi come la procura di Palermo gli chiedeva, e si è rifiutato di farlo”.
Per l’avvocato Pietro Federico l’assoluzione di Marcello Dell’Utri dalle accuse contestate dal 1992 in poi dimostrano che “tra il senatore e i fratelli Graviano, boss di Brancaccio, non ci sono stati rapporti”.

30 giugno, 2010 - 10.36