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Cronaca - Assenti alle celebrazioni i ministri Bossi, Maroni e Calderoli

Festa della Repubblica, la Lega diserta

<p> Umberto Bossi</p>

Umberto Bossi

La Lega diserta la festa della Repubblica.
Come ogni anno non mancano le polemiche. Ad innescarle Farefuturo, la fondazione vicina a Gianfranco Fini, che ha chiesto al Carroccio di eliminare dal proprio statuto l’indipendenza della Padania come ragione sociale del movimento.

Un’affermazione che è bastata a scatenare le ire di Salvini e Borghezio, che hanno affermato che la “secessione rimane il sogno dei padani e che il 2 giugno non c’è proprio niente da festeggiare”.

Lo stato maggiore padano getta acqua sul fuoco, difendendo la festa e incentivando l’appello al dialogo di Napolitano. Nessuno dei tre ministri della Lega, Bossi, Calderoli e Maroni, sarà comunque a Roma per la tradizionale parata ai Fori imperiali.

“Cari amici leghisti, invece di pensare a cancellare il 2 giugno – scrive Filippo Rossi, direttore del sito web di Farefuturo -, perché non cancellate voi il vostro articolo 1? Anche perché il gioco di invocare un’immaginaria Repubblica Padana e poi di servire in grisaglia quella italiana rischia di diventare stucchevole”.

Immediata la replica del deputato Salvini, per cui “magari festeggeremo quando ci sarà una repubblica federale, ma finché le cose rimangono così io il 2 giugno come molti milanesi lavoro”.

Critiche alle dichiarazioni dei leghisti sono arrivate anche dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal dipietrista Luigi De Magitris.

2 giugno, 2010 - 10.41