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Le mille balle Azzurre

<p> Pierluigi Bersani</p>

Pierluigi Bersani

Il Pd protesta contro il governo.

In cinquemila si sono ritrovati questa mattina al Palalottomatica a Roma. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è andato subito all’attacco. “La manovra – ha detto – è composta da 2.380 commi senza uno straccio di idea”.

Poi ha criticato il premier Berlusconi. “Questa teoria di un uomo solo al comando non ci porta da nessuna parte, non ci ha portato da nessuna parte”. Per il segretario del Pd, Berlusconi “ha risolto i problemi suoi, non quelli degli italiani”. Il leader del Pd ha poi assicurato che il suo partito non intende abbassare la guardia.

“Non permetteremo che questa crisi porti a cedere a derive di antistato e populismo” ha tuonato Bersani. L’articolo uno della Costituzione sancisce che la sovranità appartiene al popolo, ma secondo Bersani il presidente del Consiglio non se lo ricorda. “Si vede chiaro dai suoi messaggi che la sua memoria, che pure è vivida, non arriva al secondo comma – ha detto il segretario del Pd – allora glielo ricordiamo noi: quelle forme e quei limiti sono una magistratura indipendente, una libera informazione, e che tutti sono uguali di fronte alla legge”.

Il segretario ha bacchettato una parte della “cosiddetta classe dirigente nazionale” colpevole di prendere per vere tutte “le balle azzurre” di Berlusconi e si e’ rivolto a “quel bel pezzo della nostra classe dirigente” avvertendola che “berlusconismo e conformismo saranno egualmente responsabili dei prezzi che il Paese pagherà”.

Sempre a quella parte di classe dirigente il leader del Pd ha spiegato che “non si può prendere per buona qualsiasi bolla di sapone. Vi chiedo: dove è finito il taglio all’Irap? Dov’è finito il posto fisso? E la Banca del Sud? E la mitica Credit Card? Possibile che – chiede Bersani – colonne di piombo sono state scritte su queste bolle di sapone e nemmeno quattro righe per dire che erano tutte balle? Ma lo volete scrivere?”.

Ancora, Bersani ha insistito sulle promesse fatte dal Governo, sugli annunci non mantenuti: “Dove sono finiti i miracoli de L’Aquila? E quelli sull’immondizia di Napoli? Nella versione di Apicella la canzone ‘Le mille bolle blu’, diventa ‘Le mille balle azzurre’”.

Infine, Bersani ha ironizzato anche sulla nuova misura a favore delle imprese proposta da Tremonti: “Mi si porti un imprenditore che abbia mai detto, ‘accidenti, c’e’ l’art. 41 della Costituzione’. Poi si alza Tremonti e la notizia balza dappertutto. Non capisco perche’ tanta gente gli va sempre dietro, e non e’ gente qualsiasi…” Ce n’e’ anche per la Lega. “La Lega e’ dura con gli inni – incalza Bersani – con la squadra di calcio, ma con i miliardari e’ un po’ mollacciona”.